"ONOREVOLE GIACOMINO. VITA E SUCCESSI DI GIACOMO BULGARELLI" di Gianfranco Civolani

LUNEDI' 15 MARZO ore 18,00

GIANFRANCO CIVOLANI presenta il suo ultimo libro "ONOREVOLE GIACOMINO. Vita e successi di Giacomo Bulgarelli"
(Minerva edizioni)

"Onorevole GIacomino, salute!"
La frase, urlata nel megafono dal supertifoso Gino Villani, è la traccia dello specialissimo rapporto fra Bologna e il suo capitano.
Quando Giacomo "sputato dalla terra natia", come direbbe il poeta Umberto Saba, usciva dalla scaletta degli spogliatoi, il primo tributo era per lui.
Un grido di battaglia e di incoraggiamento ma anche un omaggio sentito al figlio più amato di questa città. Nato a Medicina in provincia di Bologna, studente al liceo classico San Luigi, occhi cerulei e riga tra i capelli, come si usava in quegli anni, Bulgarelli aveva la faccia pulita del bravo ragazzo ma anche il piglio del giovane playboy.
Impossibile non amarlo, non sentirlo vicino: uno di noi, uno cresciuto a tagliatelle e scappellotti della mamma.

Sul campo Giacomo era un grande centrocampista, un interno classico capace di spezzare il gioco avversario e inventare calcio con una facilità assoluta. Era l'uomo degli assist, dell'ultimo passaggio, un vero artista della rifinitura. Ma era anche un giocatore generoso, pieno di slancio e di sano agonismo. Non tirava mai indietro la gamba e non lo fece neppure nella notte di Italia-Corea del Nord, ai mondiali del '66, quando il suo infortunio condannò la nazionale di Edmondo Fabbri a un'ingloriosa sconfitta firmata da Pak Doo Ik. Nel calcio italiano era il tempo degli "abatini", come li chiamava Gianni Brera, di Rivera e Mazzola. Bulgarelli era terzo fra cotanto senno, ma per completezza tecnica e qualità atletiche meritava di essere il primo dei tre.
Ad un anno di distanza dalla morte, un volume che rende omaggio al campione e all'uomo.

GIANFRANCO CIVOLANI
in oltre mezzo secolo di carriera si è dedicato soprattutto all'ambiente sportivo della sua città, Bologna, principalmente nel ruolo di giornalista e opinionista televisivo, ma anche come scrittore, dirigente sportivo e autore teatrale.








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