ANTONELLA BECCARIA presenta "E RIMASERO IMPUNITI. DAL DELITTO CALVI AI NODI IRRISOLTI DI DUE REPUBBLICHE"

SABATO 29 MAGGIO ore 18,00

ANTONELLA BECCARIA
presenta
"E RIMASERO IMPUNITI. DAL DELITTO CALVI AI NODI IRRISOLTI DI DUE REPUBBLICHE"
(edizioni Socialmente)

interviene
Sergio Caserta
.

Una nuova tappa del viaggio che la giornalista Antonella Beccaria sta conducendo nelle pieghe dei misteri e delle contraddizioni della prima e della seconda repubblica.

Ideale continuazione di "Il programma di Licio Gelli: una profezia avverata?", pubblicato sempre da Socialmente lo scorso anno, questa inchiesta si occupa del caso Calvi e, soprattutto, del processo seguito alla sua morte. La sentenza che chiude il processo di primo grado sul "banchiere di Dio" manda assolti tutti gli imputati, alcuni con formula piena ed altri con la vecchia insufficienza di prove.

Tra questi ci sono Flavio Carboni, Pippo Calò, Ernesto Diotallevi, Silvano Vittor. Nomi che, nella recente storia italiana, significano imprenditoria disinvolta, affarismo, cosa nostra, finanze vaticane, banda della Magliana, terrorismo, stragi e contrabbando.

Ripercorrere questo pezzo di passato prossimo significa addentrarsi in angoli di una Repubblica che, tra Prima e Seconda incarnazione, non ha ancora fatto i conti con quanto ha vissuto negli ultimi decenni. Un saggio breve ma denso, e correlato, come ci ha ben abituati Antonella Beccaria, di bibliografia e sitografia, per continuare l'approfondimento, e per andarci a cercare quell'informazione che in molti non vorrebbero più che circolasse.

ANTONELLA BECCARIA
è giornalista, scrittrice e blogger. Ha al suo attivo già numerose pubblicazioni d'inchiesta, tra le quali ricordiamo "Bambini di Satana" "Uno bianca trame nere" e "Pentiti di niente" e "Attentato imminente", pubblicati da Stampa Alternativa. Con Simona Mammano cura per questa casa editrice la collana "Senza Finzione". Il suo blog è www.antonella.beccaria.org/











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FILIPPO SCOZZARI presenta "Filippo Scòzzari e l'insonnia occidentale"

VENERDI' 28 MAGGIO ore 18,00

FILIPPO SCOZZARI
presenta
"Filippo Scòzzari e l'insonnia occidentale"
(Coniglio Editore).

Interverrà il giornalista Vanni Masala.

E rieccoci!
Non abbiamo resistito al richiamo che l'ironia e le incazzature di Filippo Scòzzari esercitano su di noi e così vi invitiamo alla presentazione del suo nuovo libro, rigorosamente di racconti (beh, almeno la copertina ripagherà i suoi fans dei tempi andati!) che ci inducono a riflessioni sull'assurdo che ci circonda.

Dopo i dolori e l'allegria di "Prima Pagare poi Ricordare", dopo i fasti di "Memorie dell'Arte Bimba", dopo la ridicola malattia di "XXXX! Racconti Porni", Filippo Scòzzari si ripresenta in libreria con un'antologia di 25 racconti, "FILIPPO SCO'ZZARI e L'INSONNIA OCCIDENTALE".

Spedito in giro dal proprio computer con la missione disperata di recensire il mondo, Scòzzari ne approfitta per stilare un personalissimo cahier de doléances, una sequela di ciò che odia nell'universo - di ciò che
nell'universo bisognerebbe odiare - e che, naturalmente, gli impedisce di dormire.

Si sopravvivere alla scontentezza notturna?

Difficilissimo.

I giusti non sognano affatto, sono giusti, mica scemi. Sono in pace con se stessi, perciò non vengono bombardati da incubi o reminiscenze o pentimenti ripittati e mascherati da quel figlio di puttana del lobo limbico. I giusti fanno a botte col reale, anche di notte, altro che sognare. E’ un lavoro a tempo pieno, come si fa a dormire, chi ci riesce? Il loro trepestio notturno non è un accumulo di sogni plebei, fatui, normalizzati, ma un edificio ronzante di progetti, macchinazioni e trame per il giorno dopo, per quando ci si mette in piedi e ci si dice: “Prima il caffè, poi ’Idrogeno!”

Dormire, quello sì è un sogno. Ma il Nemico ha attentato per almeno 16 ore filate al tuo pensiero e alle tue gonadi con la pubblicità, l’italiano schifoso, gli applausi a perdenti paurosi, le menzogne, gli orrori , le prese in giro. E tu vuoi dormirne otto? Fa troppo rima con culo rotto, e non a caso. Se si dormisse ci si alzerebbe scontenti, e non è il caso. La Vera Felicità consiste nel lavoro massacrante da fare, e 230 pagine sono molto massacranti. La compilazione dei massacri della logica, dell’onestà, del bello, dei paradigmi, della VITA è massacrante, fa senso perfino pensarci.
La sfortuna è che domani è ancora lo stesso giorno, ma se le cose si elucubrano per bene, per bene, chissà, forse... forse arriva la felicità.

Dolorucci e doloroni, rabbiette e latrati, proposte e controproposte, tentativi di rimettere in sesto una realtà che non lo soddisfa per niente, fantasticherie, saggi, tutto vien buono per stangare cose di cui, satolli e imprigionati, nemmeno più ci accorgiamo.

Scòzzari si permette ogni cosa, dall'insulto alle bastonate, dalla riscrittura delle moderne leggende alle invettive contro le turpitudini e i desideri dei mentecatti, dalla risata ai suggerimenti ai calci. La lingua una volta ancora è lo strumento principe con cui l'autore si diverte a scardinare la tranquillità di imbelli e consenzienti: scintillii, capriole, invenzioni, l'italiano è pongo pastrocchiato, manipolato e reinventato da un michelangelo uscito per sempre dai gangheri, poco disposto a mettersi in riga.

Accade abbastanza spesso che autori ben oltre la crisi di nervi producano libri sorprendenti. L'"Insonnia Occidentale" lamentata da un Isterico Illuminato è un esempio lampante di quest'assunto. Vietato curarsi.

Ne va dell’anima.

FILIPPO SCO'ZZARI,
ex autore di fumetti, è da anni in continua singolar tenzone con La Puttanata Generale, come la chiama stridendo da sveglio e nei dormiveglia. Ha smesso di disegnare a tempo pieno, ma non importa: ogni suo libro è talmente pieno di immagini, invenzioni, ribalderie e capriole che della sua matita non sentiamo poi un gran bisogno;-( è riuscito a sostituirla con la prepotenza di una scrittura che in Italia ha ben pochi concorrenti.
Nessun concorrente, brutto sfigato, che cosa stai dicendo?”.

Un incontro da non perdere!

















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LUISELLA VEROLI presenta REATO DI VITA. AUTOBIOGRAFIA E POESIA

Martedì 25 maggio ore 18,00


"SAPERE ARCAICO E SIMBOLI DEL FEMMINILE: PERCORSI MITICI E PAROLA ORACOLARE"
Colore testo
Incontro con LUISELLA VEROLI, prima biografa di Alda Merini, autrice di “REATO DI VITA – Autobiografia e poesia”

e di “PRIMA DI EVA – Sui sentieri dei luoghi di culto della Grande Dea”
(Entrambi Melusine editore)

La presenta e la “provoca” NADIA TARANTINI

LUISELLA VEROLI
mito-archeologa sulla linea di Marija Gimbutas, fondatrice dell’Associazione culturale "Le Melusine" (via del Torchio, 8 Milano: melusinemilano@yahoo.it), lavora dalla fine degli anni Ottanta, con gruppi di donne, alla ricerca delle radici mitiche e preistoriche del femminile. L’intensità percettiva che nasce in questi incontri produce stimoli alla creatività e autorizzazione reciproca per quella “vigorosa energia”, che le Grandi Madri ci hanno lasciato e che è più che mai necessario riscoprire e rilanciare nella nostra epoca.
Prima biografa di Alda Merini, ne conserva nel cuore e nei quaderni di appunti motti, pensieri e poesie che alimentano la parola poetica e la scrittura: dal loro incontro scaturisce "Reato di vita".
Viaggia nei siti preistorici, nelle chiese e negli anfratti naturali alla scoperta e ri-scoperta delle tracce del passato più lontano, e delle corruzioni/svelamenti dei simboli del sacro femminile.
Ha curato col gruppo Le Melusine uno speciale di "Leggendaria" sulle Sirene, in uscita a giugno.

NADIA TARANTINI,
scrittrice e giornalista, nel comitato di redazione di Leggendaria, ha curato con Luisella Veroli e molte altre donne il numero della rivista dedicato a “I talenti delle donne” , che abbiamo presentato in libreria qualche tempo fa in un incontro davvero ricco di stimoli e suggestioni. Sempre sotto la sua cura è in uscita in giugno un numero speciale sulle Sirene. Conduce da diciassette anni corsi e seminari di scrittura. Ha conosciuto Le Melusine nel 1992, quando cercava autorizzazione alla propria, di scrittura. Con Maria Teresa Pinardi ha pubblicato “Il risveglio del corpo”, da Franco Angeli è uscito “Laboratorio di scrittura”. Due suoi romanzi sono in lettura da editori e agenti.

Un incontro che vede protagoniste le grandi donne di sempre, con una studiosa che dall'incontro con Alda Merini ha tratto un libro che ne è a tutti gli effetti l'autobiografia, ma inframezzata da poesie che scaturivano dal racconto stesso mentre Alda Merini parlava, e che grazie a Luisella Veroli sono ora patrimonio di tutti.
Un incontro da non perdere.

"O tu che sola vieni
al mio desio
a volte tu somigli
all'amor mio.
Ti appoggi sul mio ramo
di dolore
e te ne vai non senza
il tuo rancore
di non capire come mai
un demente
a volte sì somigli
ad un sapiente"

MAURIZIO GRANDI presenta "Dea - due romanzi brevi"

SABATO 22 MAGGIO ore 18,00

MAURIZIO GRANDI
presenta
"Dea - due romanzi brevi"
(Giraldi Editore)

Interviene Raffaella Garruccio.

"Dea" è un libro composto da due racconti lunghi, "Dea" e "La moto di Fefe è un mille carenato". Due studi sulla crescita, sul rapporto tra la nostra storia di bambini e quello che siamo destinati a diventare da adulti: compendio di predisposizione e condizionamento, e vicende all'apparenza minime che ci travolgono e deviano il corso della nostra storia. Tema minimo, ma cruciale, e difficile.

Maurizio Grandi sceglie una strada complicata, il racconto, e descrive immagini efficaci, e personaggi che restano addosso al lettore.

Ad unire le due vicende - quella di Dea e del gruppo di ragazzini in colonia che anima il secondo racconto - il mare: elemento costante e quasi personaggi o esso stesso, luminoso a volte, ma spesso malinconico come forse sa esserlo solo il mare di certa costa romagnola, luogo di ambientazione delle vicende.
Storie tutte destinate a finire, proprio per questo sempre velate di malinconia.
Ma intanto c'e' il mare, e l'odore di pesce in graticola nell'aria, e allora forse possiamo anche guardare avanti.

MAURIZIO GRANDI
è autore di documentari, video e format televisivi.
Ha pubblicato "Veder litigare i parenti a tavola" e "Lei, l'altra, tu" con l'editore Mobydick, e "Cio' che ti avrei voluto dire" con Edizioni Clandestine.

Per approfondire: http://maugrandi.it















"LA MATEMATICA NON SERVE A NULLA. Provocazioni e risposte per capire di più" di Giorgio Bolondi e Bruno D'Amore

VENERDI' 21 MAGGIO ore 18,00

"LA MATEMATICA NON SERVE A NULLA. Provocazioni e risposte per capire di più" (Editrice Compositori)
di GIORGIO BOLONDI, BRUNO D'AMORE.

Parlano del libro
Lorenzo Donatiello
, Preside della Facoltà di Scienze, Mirko Degli Esposti, Direttore del Dipartimento di Matematica, Massimo Ferri, ordinario di Matematica dell’Università di Bologna.

Saranno presenti gli autori e l’Editore, Francesco Ponzellini
.

Venerdì pomeriggio un incontro per presentare un volume di recentissima pubblicazione, scritto da due grandi esperti di didattica della matematica, Giorgio Bolondi e Bruno D'Amore.
La matematica lascia il segno in chi la studia, in positivo o in negativo; c'è chi ne resta affascinato subendone il sublime e sottile incanto, c'è chi la rigetta o la odia, spesso solo per non averla potuta penetrare in profondità. Nessuno resta indifferente. E così, anche i grandi personaggi che meno hanno a che vedere con essa esprimono pareri, lusinghieri o di rigetto.
Gli autori hanno scelto alcune frasi e le hanno commentate in base all'ambito storico in cui sono state espresse e alla loro attualità, allo scopo di avviare un dialogo con i lettori che superi i luoghi comuni e apra più vasti orizzonti sulla matematica, affascinante disciplina che è umanesimo, logica e poesia, ma anche musica e arte.
In un consesso di tutto rispetto, gli autori si confronteranno per un'opera che vuole essere di grande rigore scientifico ma di facile approccio, per dare una seconda chance a chi pensa ancora che la matematica abiti su un altro pianeta.

GIORGIO BOLONDI
è professore ordinario di geometria presso l'Università di Bologna.
Si occupa da anni dei problemi legati alla trasmissione del sapere matematico, tramite storia e didattica. Per questo fa parte di numerosi centri di ricerca per la didattica, tra cui l'istituto Nazionale per la Valutazione (INVALSI)

BRUNO D'AMORE
è laureato in Matematica, in Filosofia ed in Pedagogia. Attualmente è professore ordinario di Didattica della Matematica, membro del Comitato Scientifico di molte e importanti riviste di Didattica della Matematica, ed è il fondatore e responsabile scientifico del Nucleo di Ricerca in Didattica della Matematica di Bologna. Ha pubblicato varie decine di libri e circa settecento articoli in riviste di molti Paesi del mondo, in varie lingue, grazie ai quali ha avuto numerosi riconoscimenti per la sua attività nell'ambito della didattica.

Per entrare nel clima, una poesia di Hans Magnus Enzensberger:

Omaggio a Godel

Il teorema di Monchhausen
(cavalli, palude e codino)
è delizioso, ma non dimenticare:
Monchhausen era un bugiardo.

Il teorema di Godel sembra a prima vista
Piuttosto insignificante, ma ricorda:
Godel ha ragione.

"In ogni sistema abbastanza complesso
si possono formulare proposizioni
che all'interno del sistema stesso
non si possono nè provare nè refutare,
a meno che il sistema
non sia di per sè incoerente".

Si puù descrivere il linguaggio
nel linguaggio stesso:
in parte, ma non completamente.
Puoi analizzare il tuo cervello
col tuo stesso cervello:
ma non del tutto.
E così via.

Per giustificare se stesso
ogni possibile sistema
deve trascendersi
E quindi distruggersi.

Essere "sufficientemente" ricco o no:
la coerenza è
o un difetto
o una contraddizione.

(Certezza = Contraddizione)

Ogni possibile cavaliere,
come Monchhausen
o te stesso, è un sottosistema
di una palude sufficientemente ricca.

E un sottosistema di questo sottosistema
è il proprio codino,
questa specie di leva
per riformisti e bugiardi.

In ogni sistema sufficientemente ricco,
Quindi anche nella nostra palude
si possono formulare proposizioni
che all'interno del sistema stesso
non si possono nè provare nè refutare.

Prendile in mano queste proposizioni
E tira!

Ma anche, per lasciarci con lievità, con i numeri inventati del maestro Gianni Rodari:

- Inventiamo dei numeri?
- Inventiamoli, comincio io. Quasi uno, quasi due, quasi tre, quasi quattro, quasi cinque, quasi sei.
- troppo poco. Senti questi: uno strabilione di biliardoni, un ottone di millantoni, un meravigliardo e un meraviglione.
- Io allora inventerò una tabellina:
tre per uno Trento e Belluno
tre per due bistecca di bue
tre per tre latte e caffè
tre per quattro cioccolato
tre per cinque malelingue
tre per sei patrizi e plebei
tre per sette torta a fette
tre per otto piselli e risotto
tre per nove scarpe nuove
tre per dieci pasta e ceci.
- Quanto costa questa pasta?
- Due tirate d'orecchi
- Quanto c'è da qui a Milano?
- Mille chilometri nuovi, un chilometro usato e sette cioccolatini.
- Quanto pesa una lacrima?
- Secondo: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.
- Quanto è lunga questa favola?
- Troppo.
- Allora inventiamo in fretta altri numeri per finire. Li dico io, alla maniera di Modena: unci dunci trinci, quara quarinci, miri miminci, un fan dès.
- E io li dico alla maniera di Roma: unzi donzi trenzi, quale qualinzi, mele melinzi, riffe raffe e dieci.

VIDEO n.1 dell'incontro (Clicca!)
VIDEO n.2 dell'incontro (Clicca!)






GIUSTINA PORCELLI presenta "La prima donna"

MARTEDI'18 MAGGIO ore 18,00

GIUSTINA PORCELLI
presenta
"La prima donna" (Morellini editore)

interviene Porpora Marcasciano

Martedì pomeriggio un romanzo per indagare su un aspetto della realtà che tendiamo a dimenticare quando non è la cronaca ad occuparsene: le vicende, tortuorse e dolorose, delle persone che scelgono di cambiare sesso.

Quali sono i segreti e quante le sofferenze con i quali è necessario convivere per trasformare un corpo nella propria dimora? Cosa accade ad amici, ai parenti e a tutti coloro che gravitano intorno a una prima donna determinata a sfidare Dio e a riscriverne i comandamenti? Ispirato a una storia vera, "La prima donna" parla di forza e terrore, di amore e di odio, di gelosia e di abbandono.
A metà strada tra il dramma e la commedia, "la prima donna" è un romanzo che mette fard, mascara, tacchi alti, doppio petto, cravatta e camici bianchi alla realtà.

Durante l'operazione che la consacrerà definitivamente come la donna che, dentro di sè, sa di essere, Gabry fantastica con la stessa intensità di quand'era Gabriele, un bambino troppo timoroso per capacitarsi della propria diversità e per accettare lo spirito libero e anticonformista di Enrico, il suo migliore amico.
A differenza di quando era piccolo e aveva bisogno che Wonder Woman lo difendesse, nel corso di un giorno e una notte di quasi totale incoscienza, la protagonista impara a perdonare ed apprezzare i limiti umani, riuscendo a cambiare il finale dell'incubo che la perseguita da sempre, e non per prendersene gioco: per sopravvivere.

Ambientato in più paesi del sud Italia, a partire dagli anni Ottanta fino ad oggi, il romanzo racconta una verità spesso taciuta o distorta, una verità fatta di esperienze reali con le quali in pochi hanno voglia di confrontarsi. Ispirato a una storia vera, "La prima donna" è un racconto di forza e terrore, di amore e odio, di gelosia e abbandono.

GIUSTINA PORCELLI
è illustratrice, soggettista e sceneggiatrice di fumetti: lavora per l'editoria italiana e francese da molti anni. Morellini Editore ha pubblicato "101 motivi per non smettere di guardare Beautiful" e "Come imparare a dire No e vivere meglio". Ha inoltre curato "Beautiful - la storia completa" uscito presso Giunti nel 2009. Questo è il suo primo romanzo.












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