"UN CAPPUCCINO VIOLA e altri racconti" di Alba Piolanti

SABATO 24 MARZO ore 18,00

ALBA PIOLANTI
presenta la raccolta
"UN CAPPUCCINO VIOLA e altri racconti"
interviene LAURA FALQUI, scrittrice.

Sabato incontriamo nuovamente Alba Piolanti, che già avevamo ospitato in occasione dell'uscita di suoi precedenti romanzi, "Nel Borgo" e "Il rotolo di tela". L'autrice questa volta propone ai suoi lettori una raccolta di racconti, in cui affronta i temi che le sono cari: la memoria e le problematiche femminili, in primis, ma anche Bologna, il  mare e le colline romagnole della sua infanzia , elementi fondanti della sua formazione.

I racconti di Alba Piolanti prendono corpo dalla collaborazione dell'autrice con associazioni di donne, dai dibattiti cittadini e nazionali, dalle letture e dal patrimonio di storie di vita che ha ereditato dai suoi familiari e anche dalle cronache quotidiane.
Ne scaturisce il ritratto di una vita intensa di una donna che vive appieno la propria terra e la propria storia - di cui è ben consapevole di essere il prodotto. Si rivolge però con attenzione al tempo presente ed al contesto in cui la sua vicenda personale si inserisce, cercando di dare voce, con il proprio lavoro, al multiforme universo femminile.

Questa raccolta di racconti è nata in seguito all'esperienza degli incontri di  "Scriviconloscrittore", iniziativa culturale ideata da Ettore Bianciardi che vede scrittori già affermati impegnati a raccontare la propria esperienza di scrittura lasciando poi ai partecipanti un incipit su cui cimentarsi nella scrittura di un racconto.
I racconti di Alba Piolanti sono stati  poi selezionati dalla giuria come adatti alla pubblicazione, e ciò che leggeremo sabato è il prodotto di un viaggio iniziato qualche anno fa.

"Riunione di famiglia" di Gabriele Zani

MERCOLEDI' 21 MARZO ore 18:00

Grabrile Zani presenta
"Riunione di famiglia"

Mercoledì affrontiamo atmosfere completamente differenti, come spesso capita qui alla libreria Irnerio, per dare spazio alle mille voci possibili degli autori.

Gabriele Zani presenta la raccolta poetica "Riunione di famiglia", che comprende gran parte della sua produzione dal 1982 ai giorni nostri, e che è appena stata pubblicata da Irnerlinea.

Scrive Jean Pobaey in una sua nota contenuta nella raccolta: «“fisso le blatte sul muro bianco” (Le blatte): questo è stato il mio primo approccio, oltre vent’anni fa, alla scrittura del cesenate Gabriele Zani. Lo sguardo – la sua insistenza e acutezza – rappresenta una delle caratteristiche di questo poeta: “impara a guardare le mosche” è il primo verso ancora dei Rimanenti, la prima raccolta importante. Quest’ossessiva, quasi pesante insistenza dello sguardo si mescola alla leggerezza, alla velocità, al guizzo dell’espressione. Uno sguardo apparentemente distratto, gratuito, indifferente, che fissa invece le cose e il nostro guardarle, che ne fissa la qualità transeunte (di noi che guardiamo e delle cose guardate).

La vena del poeta è spesso all’insegna della crudeltà (una delle qualità della sua voce, che è anche spudoratamente ingenua e orgogliosa), crudeltà esercitata anzitutto nei confronti di se stesso. Ma quanta verità in queste note disilluse: “Specie ad inverosimili orari della notte / (quando ormai ci si credeva gli unici) sono di colpo / tra un pianerottolo e l’altro delle scale / due come noi, i loro sguardi / incrociantisi per un attimo coi nostri / che svelti poi tirano, come i loro, diritto. / La verità è in quegli attimi. Stordisce” (Incontri). Ma non si dimentichi l’altra ispirazione, direttamente legata alla situazione storica. Mi riferisco alla marginalità di chi vive in provincia, tra Cesena e Cesenatico, marginalità sofferta e rivelata fin dai titoli: Monolocale, I rimanenti, Muro più muro meno, Stanze di motel. Il presente volume sfocia nell’ultima raccolta che dà il titolo al libro tutto: Riunione di famiglia (2012). Dà il titolo e il senso a trent’anni di poesia. L’esigenza prima di Gabriele sembra ora di raggiungere il lettore e di scrivere conseguentemente nel modo più comprensibile se non trasparente, la sua voce si è fatta matura e il dialogo coi morti (da poco è scomparso suo padre, ma già nei primi anni novanta Fulvio Panzeri parlava per I rimanenti della «coscienza di una perdita») si è fatto impellente. Ora tocca a Gabriele fissare lo sguardo dentro alle cose della memoria e con questa memoria guardare al presente. Noi intanto, fiduciosi, aspettiamo altri suoi versi per il nostro futuro»

L'AUTORE

Gabriele Zani è nato nel 1959 a Cesena, dove risiede e lavora. Ha esordito in versi nel 1984 con la plaquette Monolocale (presentazione di Renato Turci, Maggioli, Rimini). Le varie pubblicazioni successive, che hanno scandito per anni un’attività costante e appartata, sono confluite nel volume I rimanenti (con una nota di Giovanni Raboni, peQuod, Ancona 2001), cui ha fatto seguito, per le stesse edizioni, Finestre di via Paradiso (presentazione di Giampiero Neri, 2008). È del 2010 la plaquette Nove prose + quindici (nota di Giampiero Neri, Colpo d’occhio, Rimini). Del 2006 e del 2011 sono invece le raccolte di scritti critici e interviste Sereni e dintorni (Joker, Novi Ligure), e Sereni e altri dintorni (Bohumil, Bologna).

"Nomignoli"

Si tiravano a sorte si appioppavano
ti si sputavano addosso
facevano presa come il vinavil.
Lele non mi piaceva, era per bambine.
A pallone ero Ayala, la guizzante
ala argentina. Poi
per qualche anno fui Flap;
ridevo come per cantare
imitavo il condor; gracile
facevo flap flap e per davvero volavo,
spiccavo il volo dal monte Carpegna.

"LA BALLATA DI MILA" di Matteo Strukul

MARTEDI' 20 MARZO ore 18,00

Martedì appuntamento con Mila di Matteo Strukul alla Libreria Irnerio, parleremo sia della Ballata di Mila sia del fumetto disegnato da Alessandro Vitti. Per l'occasione verrà a a trovarci MILA in persona!!!

MATTEO STRUKUL
presenta
"LA BALLATA DI MILA"
EDIZIONI E/O

Ne parla con l'autore MARILU' OLIVA
letture di ALESSANDRO BERSELLI

Martedì ospitiamo Matteo Strukul, che nel suo romanzo d'esordio raccoglie e fa propria la lezione di Massimo Carlotto, descrivendo la realtà del Nordest attraverso luoghi, atmosfere e caratteristiche della criminalità del Veneto.
L'autore è già noto agli amanti del genere per aver fondato il movimento "Sugarpulp", insieme a Matteo Righetto (che abbiamo ospitato lo scorso anno con "Bacchiglione Blues"). Sugarpulp è, come recita il manifesto programmatico,  "un modo di scrivere che mescola il linguaggio cinematografico della sceneggiatura con i profumi di sangue e zucchero della Bassa, dei campi di mais, delle case coloniche, le osterie, i colli, gli ippodromi, il mito della Romea e del Delta"
E Matteo Strukul declina questa poetica con "La ballata di Mila", una storia pulp dal ritmo vorticoso che inaugura la collana diretta da Massimo Carlotto Sabot/age, dedicata al noir come strumento per scandagliare la realtà italiana attraverso voci di autori nuovi.

La storia è quella di due gang di criminali che si contendono il territorio veneto: quella dei Pugnali Parlanti, affiliata alle triadi cinesi, e una cosca locale che fa capo al sanguinario Rossano Pagnan. In mezzo a tutto questo una donna spietata e pronta a sparigliare le carte. Abbandonata dalla madre, violentata da una banda di criminali che le ha massacrato il padre, Mila Zago è una killer a sangue freddo, un’assassina definitiva. Cresciuta dal nonno sull’altopiano dei Sette Comuni secondo i codici dell’educazione marziale, è tornata da passato per attuare una vendetta esemplare. Per far questo, nella più classica delle tradizioni, metterà cinesi contro veneti in un doppio gioco che ricorda un classico del cinema come "Per un pugno di dollari".
Forte di un ritmo sincopato e rapidissimo, di scene d’azione mozzafiato, di continui cambi di prospettiva e di un intreccio a orologeria, "La ballata di Mila" rinnova il pulp-noir italiano attraverso una storia che riesce ad indagare con attenzione il fenomeno della mafia cinese a Nordest e lancia nel mondo editoriale un nuovo personaggio femminile, formidabile e dirompente, che spezza le consuete geometrie narrative: Mila Zago aka Red Dread.

Con "La ballata di Mila" Matteo Strukul firma un romanzo onirico e violento che mescola la grande lezione di Massimo Carlotto - quella dell'analisi della moderna realtà criminale partendo dalla storia del territorio- con le atmosfere del cinema di Quentin Tarantino, Robert Rodrìguez e Sam Peckinpah e le intuizioni del nuovo noir americano di Joe R. Lansdale e Victor Gischler.

per approfondire:
www.matteostrukul.com
www.sugarpulp.it
www.mariluoliva.net

"UN BACIO ALL'IMPROVVISO" di Gianpaolo Cassitta

SABATO 17 MARZO ore 18,00

GIAMPAOLO CASSITTA presenta
"UN BACIO ALL'IMPROVVISO".
Racconto musicale tratto dal romanzo "IL PIANO ZERO"
(Arkadia editrice)

Una contaminazione interessante: un romanzo che diventa racconto musicale, ad opera dell'autore stesso.
Giampaolo Cassitta fa parlare il protagonista del suo libro"Il piano zero", Claudio Marceddu, in una narrazione che diventa un affresco di quello che siamo stati per capire chi siamo.

Quella di Bologna è una tappa obbligata per l'autore sardo, che si cimenta in un romanzo che percorre 32 anni di storia italiana e che parte dal 2 agosto 1980- strage alla stazione, per cercare nuove verità.

"Il piano zero" è la storia del terrorismo riletto trent'anni dopo.
La cronaca e i volti, le vittime, chi ha tramato e tradito, chi ha combattuto e perso.
Giampaolo Cassitta racconta una lunga e tragica stagione di misteri seguendo il filo rosso di una passione giovanile mai dimenticata.

Claudio, magistrato, è passato indenne attraverso le difficili stagioni che hanno caratterizzato il passato recente d'Italia. Le stragi, i servizi segreti deviati, i depistaggi, le BR, i NAR. Quando oramai è convinto che la sua carriera si sia assestata in una placida quotidianità, all'improvviso, i tempi andati tornano a bussare alla porta rumorosamente. L'amico poliziotto Gianvittorio lo aiuta ad incontrarsi con Violetta, l'amata compagna degli anni giovanili, brigatista mai pentita, pronta a fargli una rivelazione sconvolgente. È lei infatti che ha custodito per decenni un segreto che potrebbe spiegare molti dei fatti che, tra gli anni '70 e gli anni '80, hanno sconvolto l'Italia: la strage di Ustica, il treno Italicus, piazza Fontana. E la strage di Bologna. Tutte le certezze acquisite da Claudio si sgretoleranno progressivamente. Perché Violetta non è solo una brigatista incapace di riconoscere i propri errori. Violetta è il paradigma di una esperienza vissuta follemente, il mistero esistenziale che Claudio deve assolutamente svelare se vuole arrivare, finalmente, al fondo della questione: perchè ci siamo battuti? quali erano veramente i nostri ideali? E perchè tutto è andato diversamente da quanto pensavamo?

Un romanzo che dipinge un'epoca di sconvolgimenti, che si dipana tra passato e presente, dove non ci sono vincitori ne' vinti, ma solo vittime.
Una storia capace di portarci indietro nel tempo nei tempi bui della contestazione e del terrorismo, dove anche i sentimenti più puri e veri erano trasformati in strumenti di lotta.
Una narrazione che ci aiuta a riflettere e a far luce su tutto quello che, volontariamente o meno, è rimasto nei meantri della memoria e negli archivi dell'animo.

GIAMPAOLO CASSITTA è nato a Oristano e risiede ad Alghero. E' stato educatore al carcere dell'Asinara dal 1985 al 1998; Attualmente è direttore coordinatore di area pedagogica presso la Casa di Reclusione di Alghero. Ha al suo attivo numerosi romanzi, sempre scritti con una forte impronta civile.
Il primo è "Asinara, il rumore del silenzio" cui segue "Supercarcere Asinara". Il più noto è però "Il giorno di Moro"; sono tutti editi da Fratelli Frilli.

"ISTORIE DI UN BASILISCO" di Giampiero Brenci

MERCOLEDI' 14 MARZO ore 18,00


"ISTORIE DI UN BASILISCO":
Il Rinascimento bolognese nei racconti di
Giampiero Brenci
(Maglio editore)

intervista l'autore l'attrice MARIA GENOVESE

Prima della presentazione:
"DIALOGHI TRA UN'OSTESSA E UN ESULE", rappresentazione teatrale in atto unico, tratta dai racconti presentati.
Con MARIA GENOVESE (ostessa) ed ERMES BORTOLOTTI, (esule)
A cura dell'associazione culturale Babylonbus.

Del basilisco, “animal terribile e raro”, frutto dell’unione di un gallo, un’aquila, uno scorpione e un serpente, ne parlano Plinio il Vecchio, Leonardo da Vinci e Nicolò Machiavelli. Ma chiunque, uomo o donna che sia, può diventar basilisco, pungendo e trasformando a suo favore la sorte avversa con detti arguti e fatti d’ingegno.
In sella alla cavalla Santippe, GiamPiero Brenci ci racconta le storie di Nonno, Peste, Gaia,
Medoro e di un misterioso Esule toscano, gente semplice ma dal cervello fino, tra la Toscana e
l’Emilia Romagna del Rinascimento. Mai lontani da risse d’osteria e da sbirri sciancati, nè
indifferenti al fascino di Monne piacenti, le avventure di personaggi che al potere del denaro, della divisa e della spada oppongono quello della parola. E tra contrabbandi, congiure e lotte di potere, ci fu anche quella volta che Belzebù giunse a San Giovanni in Persiceto...










"PER FAVORE NON CHIAMATELO AMORE" di Andrea Velluto

SABATO 10 MARZO ore 18,00

ANDREA VELLUTO
presenta il romanzo
"PER FAVORE NON CHIAMATELO AMORE"
(Mobydick editore)
interviene l'editore GUIDO LEOTTA
letture di DEBORA NATOLI

Sarebbe facile, fermandosi alla superficie della narrazione, definire "demenziale" questo romanzo pieno d'invenzioni e indimenticabili figure "estreme" che ruotano attorno al protagonista, vittima di una delusione d'amore. Un fardello che trascina con sé da Bologna fin sulle spiagge d'Inghilterra, incapace di accettare l'abbandono e, anzi, quasi rassicurato nello scoprire ogni giorno che la ferita non si è affatto rimarginata. Presto però, dalla trama, emerge ben altro: i personaggi, tutti, portano con sé le macerie di un'epoca - quella della caduta di muri, speranze e ideologie, quella del trionfo del nichilismo individualistico e del cinismo. Faticano a trovare un ruolo, una dimensione, una direzione, ma spesso lo fanno sorridendo - magari amaramente - e ci istigano al sorriso, travolgendoci con una raffica di trovate letterarie e sorprese linguistiche.E lasciandoci con una domanda: ma si va davvero così giù di testa, quando ci si innamora?

L'AUTORE:
Andrea Velluto nasce in una notte di luna piena del 2006 davanti a uno specchio che aveva appena sputato la sentenza «No, la faccia da Tony Velluto non ce l'hai». E da allora, fatta eccezione per i giorni no, continua a nascere ogni giorno, guidato dal suo irresistibile desiderio di fare cose con le parole. La cosa che più di tutte lo affascina, infatti, è il modo in cui le parole suonano quando chi le suona è uno che c'ha stile. La casa che si è costruito si chiama andreavelluto.com

Letture per la festa della donna: MARILU' OLIVA e GIANLUCA MOROZZI

GIOVEDI' 8 MARZO ore 18,00

le donne di
MARILU' OLIVA e GIANLUCA MOROZZI.
gli autori parlano di FUEGO! (Elliot edizioni) e "CHI NON MUORE" (Guanda)

Giovedì 8, donne da romanzo.
Marilù Oliva presenta "Fuego!", il suo più recente romanzo uscito da Elliot lo scorso anno, e la cui protagonista è la Guerrera, al secolo Elisa Guerra, capoerista convinta, studentessa di criminologia nonché giornalista pubblicista disoccupata che attualmente sbarca il lunario consegnando pizze a domicilio.
Angie invece è la protagonista di "Chi non muore", l'ultimo romanzo di Gianluca Morozzi.
Angie è una studentessa di origine abruzzese di ventidue anni, aspirante cantante con sorriso alla Angelina Jolie, quattro mostri umani come coinquiline e turbolente vicende sentimentali.
Ma il romanzo inizia mentre Angie sta morendo, e si sviluppa mischiando le atmosfere rock a quelle di "Almost Blue" e "La casa delle finestre che ridono", con il ritmo e lo stile morozziani.
Due ragazze, la Guerrera ed Angie, come tante che ci passano accanto mentre camminiamo, ma con vite ed esperienze che ci portano altrove. Anche restando qui, a Bologna, sotto i portici.
Due ragazze bolognesi che per il carattere e le storie che le coinvogono - ed il ritmo con cui i loro "genitori" le raccontano - sono sempre più apprezzate a livello nazionale.
Giovedì dunque Gianluca Morozzi sviscererà tutte  le ombre della Guerrera, mentre Marilù Oliva si addentrerà nelle contraddizioni di Angie.

Tutto questo in un 2012 in cui , riguardo la condizione femminile, c'è ancora così tanto da fare. Anche se, per quanto concerne l'Italia, pare di vedere una luce in fondo al tunnel. Le donne che stanno ora al governo somigliano, almeno fisicamente, un po' di più a noi, o magari alle nostre mamme o zie o sorelle, e qualcosa infine si sta muovendo. Due piccoli segnali: l'idea del doppio cognome (paterno e materno) non è più un tabù impronunciabile ma qualcosa di cui parlare, come anche l'ipotesi che si sta in questi giorni avanzando che, se parliamo di - poniamo-  tre donne ed un uomo, si possa coniugare tutto al femminile anziché al maschile come la nostra lingua vorrebbe.
Cose piccole e se si vuole senza importanza, ma segnali di un cambiamento di rotta che speriamo ci possa portare lontano: perchè davvero tanta è la strada che le donne in Italia e nel mondo debbono percorrere per avere il riconoscimento che si meritano.

Letture per la festa della donna: ROBERTA MACCARELLI ed ELISA TINTI

I libri e le donne nei libri: ecco come celebrare la festa della donna. Una festa così importante da occupare due pomeriggi.
Due incontri (mercoledì 7 e giovedì 8 marzo) dai registri totalmente differenti, eppure entrambi pienamente rappresentativi dell'universo femminile. Un mondo variegato e multiforme, capace di gestire il dramma come le note più lievi, spesso con ironia, quasi sempre con coraggio. Ecco perchè, per descrivere questo mondo, servono sia le donne di Valentina Acava Mmaka sia quelle di Marilù Oliva e di Gianluca Morozzi, e molte altre ancora.


MERCOLEDI' 7 MARZO ore 18,00

Letture per la festa della donna:
ROBERTA MACCARELLI ed ELISA TINTI ci fanno entrare nel mondo di VALENTINA ACAVA MMAKA, autrice di  "Io...Donna...Immigrata- Volere Dire Scrivere"

Tre monologhi, tre donne e tre destini: Drasla, Alina, Farida.
Tre donne che fanno i conti con i loro vissuti di straniere e lottano per far sì che quel loro "essere straniere" non le renda anche estranee, aliene a se stesse e agli altri.
Drasla è il "volere", la sua attesa, la sua fatica a riconoscersi. La sua ribellione ai sogni indotti, alle stigmate della violenza, subita o partecipata, alla mercificazione dei corpi, alle claustrofobie maschili spacciate per apertura. La sua voglia di imparare a volere, per sottrarsi al volere degli altri e costruirsi un sogno tutto suo.
Alina è il "dire", la sua sottomissione vissuta come un gioco, recitata come una filastrocca. Anche lei sogna: sogna di partire per un viaggio a ritroso, verso casa. La partenza, il viaggio, il ritorno rappresentano la salvezza; perchè solo da lontano, da casa appunto, dove recuperare  la dignità  perduta, potrà  rivolgersi alla sua "padrona" di adesso da pari a pari, da "signora" a "signora".

La terza protagonista: Farida, scrive ed ingloba nella sua scrittura il "volere" e il "dire" di Drasla e di Alina; li rimescola e li rimodella nel "fare": fare la scrittura, nel farsi della vita e cuce quel fare al pensare" e al "sentire". Indossa la parola come un abito ed è proprio questa, la parola, che la vela, la protegge e al contempo fa l'esatto contrario e cioè la svela, la espone, le consente di esprimere il suo vissuto, presente passato futuro, il suo essere nel mondo e il suo sguardo sul mondo. La sua diversità  e la sua appartenenza.
In "Io...Donna...Immigrata..." l' "altrove" è lo spazio in cui si muovono Drasla, Alina e Farida,  lo spazio in cui devono ritrovare se stesse, trovare una nuova identità , perchè la loro migrazione fisica, da un luogo all'altro, le ha inevitabilmente cambiate. All'interno di loro stesse si sono aggiunte esperienze che richiedono di essere elaborate e confrontate. Se Drasla e Alina in questo "altrove" non trovano le loro coordinate, è perchè l'una è sprovvista di qualunque strumento e l'altra è in perenne stato di attesa. Farida, nell'"altrove", esprime la sua consapevolezza di donna e di straniera e lo fa attraverso la scrittura;  per lei non si pone solo la necessità  di costruire il sogno e di ritornare, ma soprattutto di affermarsi. Per Farida la scrittura è la nascita, le permette di far conoscere la sua identità,  di condividerla,  di metterla a confronto, di esporla superando paure e disagi derivanti  dalla sua cultura dominante, quella che ammette la clitoridectomia e l'infibulazione e relega la donna ad un piano subalterno.

Questa pièce teatrale segue la traccia temporale di un percorso che vede la donna di ieri, quella di oggi e quella di domani a confronto: sogni infranti, attesa del ritorno, speranza e affermazione.

Valentina Acava Mmaka è nata a Roma, ha sempre vissuto in Africa. E' giornalista, scrittrice, poeta e autrice di teatro. Il testo Io...Donna...Immigrata... è stato rappresentato in Sudafrica e in Kenya.
Mediatrice culturale, insieme al marito Bwanamwee Edli Mmka, ha profuso il suo impegno per far conoscere l'Africa in Occidente, raccontandola dall'interno e promuovendo iniziative e progetti interculturali rivolti alle scuole. Coordina laboratori di scrittura creativa. Vive tra l'Africa e l'Italia.

INCONTRI di BILBOLBUL alla Libreria Irnerio

Ecco gli incontri del festival internazionale di fumetto BILBOLBUL che si terrà a Bologna da domani, 1 marzo, a Domenica 4 che si svolgeranno ALLA LIBRERIA IRNERIO

SABATO 3 MARZO ALLE 17,00
SILVIA VECCHINI-SUALZO
"FIATO SOSPESO"

(edizioni Tunué)
Inaugurazione della mostra e
LABORATORIO PER RAGAZZI CON GLI AUTORI

(8-12 anni)



DOMENICA 4 MARZO ORE 12,30
"ECCETTO TOPOLINO"
(Nicola Pesce editore)
con Fabio Gadducci, Leonardo Gori e Sergio Lama.
Interviene Daniele Barbieri.

DOMENICA 4 MARZO ALLE 15,00
"L'UOMO BONSAI"
(Edizioni Tunué)
con Fred Bernard. Interviene Otto Gabos.

IN OCCASIONE DI QUESTI INCONTRI LA LIBRERIA OSSERVERA' UN ORARIO DI APERTURA STRAORDINARIA DOMENICA DALLE 12,00 ALLE 17,00.

Anche quest'anno la libreria Irnerio collabora con il festival internazionale del fumetto BilBOlbul, giunto alla sesta edizione. Un festival unico in Italia nel suo genere, poichè intende parlare del nostro tempo attraverso il fumetto, un efficace mezzo espressivo al fianco delle arti visive o della letteratura.
Per il ricco programma di proposte vi rimandiamo al sito del festival, www.bilbolbul.net, o vi invitiamo in libreria dove troverete i programmi cartacei completi.

Sabato 3 marzo inauguriamo la mostra delle tavole di Sualzo del racconto per ragazzi "Fiato sospeso", che rimane in libreria da giovedì 1 a sabato 24 marzo.

FIATO SOSPESO, graphic novel per giovani lettori, sceneggiata da Silvia Vecchini e disegnata da Sualzo, racconta in modo intenso e coinvolgente cosa significhi crescere e aprirsi al mondo.
Il romanzo a fumetti di Silvia Vecchini e Sualzo approfondisce un importante passaggio dell’infanzia, in cui i bambini prendono piena coscienza di sé e delle relazioni con gli altri. Per trovare la propria libertà è importante conoscersi a fondo e imparare a fidarsi di chi ci circonda.
Olivia, la protagonista del racconto, a causa di alcune allergie, cresce iperprotetta dai genitori, con continui divieti che la fanno sentire diversa. Solo in acqua, in piscina, si accorge di essere uguale a tutti gli altri e, allo stesso tempo, perfettamente al sicuro.
Olivia trova il modo per fuggire dal mondo protetto e isolato in cui fino ad allora aveva vissuto, buttandosi in un’impresa avventurosa per aiutare quella che, fino a poco tempo prima, era la sua rivale.
Attraverso uno stile grafico sospeso tra il realismo e l’onirico, i due autori raccontano una storia di crescita emozionante, in cui la solidarietà e l’amicizia emergono come forza indiscussa.
Sabato incontreremo gli autori, che condurranno un laboratorio per ragazzi dagli 8 ai 12 anni sui temi proposti in "Fiato sospeso"

PER PARTECIPARE è NECESSARIO ISCRIVERSI TELEFONANDO AI NUMERI 051233401 /3493714417, OPPURE SCRIVENDOCI IN LIBRERIA.
Contestualmente inaugureremo la mostra, che riunisce stampe, tavole originali e le matite che hanno portato alla creazione del libro, permettendo di entrare nelle atmosfere del racconto.

Domenica 4 in libreria ospitiamo due incontri differenti ma ugualmente interessanti: il primo sul ruolo del fumetto nell'Italia degli anni '30 ed il secondo su un romanzo a fumetti tra i più interessanti degli ultimi tempi.

Alle 12,30, "Eccetto Topolino". Il volume di Fabio Gadducci, Leonardo Gori e Sergio Lama ricostruisce attraverso una abbondante messe di documenti la storia del fumetto italiano negli anni del fascismo. In un clima di divieti sempre più serrati su tutto quanto avesse sentore di filoamericanismo, il fumetto gode di un'autonomia sorprendente fino a ridosso dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, contribuendo non poco alla formazione dell'immaginario di un'intera generazione.
Le restrizioni infine arrivate, però, ebbero anche correlati positivi: la formazione da parte della Mondadori di una scuola fumettistica italiana, che costituì il sostrato su cui si svilupperà tutta l'editoria seriale post bellica, ed in particolare quella che ora è rappresentata dalla Bonelli, editore seriale per eccellenza. Un incontro tra storia e storia dell'editoria, che non mancherà di solleticare molti palati raffinati.

Alle 15,00 FRED BERNARD incontra Otto Gabos per presentare "L'Uomo Bonsai", un onirico e incredibile racconto che una sera il capitano O'Murphy evoca ai marinai che lo ascoltano in taverna dopo lo sbarco a terra.
Ecco dunque la storia di Amedée il vasaio, uomo ordinario che incontrò un destino fantastico e tragico: un seme caduto sulla sua testa si trasforma in un albero, e lui sarà venerato come creatura magica e immortale.
Storia e tradizione orientale ruotano attorno a questa figura, la cui storia diventa particolarmente forte ed evocativa proprio grazie all'efficacia delle immagini.