PAOLO PEZZAVENTO presenta "COMPLOTTI E COSPIRAZIONI. DA MUSSOLINI ALL'11 SETTEMBRE"

Mercoledì 14 dicembre alle 18,00
PAOLO PEZZAVENTO
presenta

"COMPLOTTI E COSPIRAZIONI. DA MUSSOLINI ALL'11 SETTEMBRE"
(Capponi editore)

intervengono

Gino Scatasta, Università di Bologna
Alessandra Calanchi, Università di Urbino
Ermelinda Campani, Stanford University
Marco De Angelis, Università Lateranense


Da più parti si è affermato che non conosciamo ancora (e forse non conosceremo mai) la vera storia del nostro paese dal 1943 a pochi anni fa.
Se da un lato, in un paese ossessionato da congiure, segreti, misteri di ogni genere, dal Caso Mattei alle stragi, dal terrorismo alle trame golpiste, riesce difficile non essere d'accordo con questa affermazione, dall'altro c'è da chiedersi se il complottismo, questa singolare forma di paranoia individuale e collettiva, sia un problema unicamente italiano; e se sia da considerare veramente un problema (da risolvere) o un punto di vista (da discutere). L'impressione che si ha infatti è che l'immaginario complottista sia un modo per rintracciare se non altro un chi, un come e un quando per macroeventi la cui grandezza di per sé incute paura.
Nel momento in cui tutte le narrazioni "ufficiali" vengono messe più o meno sistematicamente in dubbio e l'ombra del complotto si allarga su tutto, dalla politica all'economia, dallo sport alla vita quotidiana, è forse giunto il momento di discuterne con vari studiosi provenienti da vari ambiti di ricerca, facendo convergere i punti di vista propri dei diversi ambiti in cui il pensiero complottista si è radicato negli ultimi anni (storia, politica, giornalismo, giustizia, letteratura, cinema, ecc.).

Un tale confronto, per avere valore, dovrà essere il più ampio possibile e dovrà riguardare, per evitare il rischio della polemica strumentale, non solo il nostro ambito nazionale, ma cercare di vedere il problema del complotto in un quadro il più possibile mondiale. Si scoprirà così che un altro grande paese è malato della stessa malattia (se di malattia si tratta): gli Stati Uniti. Una nazione dove l'inquietudine del complotto, covata durante la guerra fredda ed esplosa con l'assassinio di Kennedy, giustamente definito "la Madre di tutti i Complotti", ha portato nel cinema, nella televisione e in letteratura a una vera e propria poetica del complotto.

Perché in effetti se si vuole il problema del complotto è un problema eminentemente narrativo: si tratta di denunciare la falsità della storia ufficiale e rintracciare altre storie che consentano di capire com'è veramente andata. Allora l'uomo del complotto (colui che vi prende attivamente parte) e il complottista (quello che cerca di smascherarlo) si trovano a competere sul terreno del racconto, il primo intento a costruire una falsa storia che nasconda i suoi misfatti, il secondo a ricostruire la vera storia che faccia giustizia della prima. Proprio per raccontare, tracciare e interrogare questa lotta a volte silenziosa e a volte fragorosa abbiamo deciso di proporre ai nostri lettori la Collana di cui questo libro rappresenta il primo volume.

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