SEBASTIANO TUSA presenta "PRIMO MEDITERRANEO. Meditazioni sul mare più antico della storia" e "IN VIAGGIO TRA MEDITERRANEO E STORIA"

Venerdì 3 marzo alle 18,00
SEBASTIANO TUSA
presenta
"PRIMO MEDITERRANEO. Meditazioni sul mare più antico della storia" e
"IN VIAGGIO TRA MEDITERRANEO E STORIA"

(Edizioni di Storia e Studi Sociali)

intervengono:
MARCO BONINO, PIPPO CAPPELLANO, MAURIZIO CATTANI
Venerdì incontriamo Sebastiano Tusa, archeologo e Soprintendente del mare della Regione Sicilia.
Il Mediterraneo come filo conduttore del percorso che propone l'autore.
In "Primo Mediterraneo" l'autore ragiona sulle pluralità e le complessità di questo mare e sugli elementi di fondo che ne hanno caratterizzato la lunga vicenda, dalla preistoria al medioevo. Il mare più antico viene esaminato quale luogo di confluenza e di diffusione di merci, saperi e culture nell’ambito dei vari sistemi mercantili che resero ricchi i Minoici, i Micenei, i Fenici, i Greci ed i Romani. Ma viene investigato anche quale formidabile serbatoio di biomasse che hanno reso possibile la vita e lo sviluppo di numerose comunità costiere.
Gli strumenti e i modi con i quali il Mediterraneo è s tato frequentato e utilizzato vengono analizzati in senso diacronico, al fine di poterne definire l’evoluzione, le contaminazioni, i retaggi e le tradizioni. Un’attenzione particolare è dedicata perciò ai miti e ai riti connessi con il grande mare, elaborati dai popoli per comprendere ciò che risultava incomprensibile, ma anche per «difendersi» dai pericoli dell’andar per mare. Motivi di riflessione sono infine le complessità e le pluralità etniche di questo mare, che lungo i propri orizzonti ha consentito la formazione di un grande mosaico culturale, entro cui hanno convissuto, scontrandosi e anche incontrandosi, civiltà, lingue e religioni tra loro molto diverse.
Ma il «viaggio» di Tusa nel Mediterraneo è anche un percorso esistenziale, che investe in toto la sua dimensione di archeologo e di uomo che a questo mare piccolo-grande appartiene.

Nel suo più recente saggio invece , "In viaggio tra Mediterraneo e storia", scritto insieme a Carlo Ruta, i due studiosi pongono in rilievo l’importanza fondamentale che quest’area della terra ha avuto nei processi di civilizzazione, nella formazione dei saperi e nella sedimentazione delle culture in senso lato. Ma spostano il loro obiettivo più avanti, cercando di identificare i modi in cui è passato, malgrado le tensioni, le polarizzazioni e gli scontri irriducibili che hanno fatto la storia di questo mare, il fil rouge della contaminazione, dell’interculturalità, del dialogo interetnico, dello scambio pacifico tra popoli e civiltà. Il viaggio proposto dagli autori finisce per offrire allora degli spunti di meditazione sul presente e in particolare sulle difficoltà che sempre più si addensano sull'Occidente e l’Europa.

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