Giovedì 5 luglio alle 18,00
GIOVANNI MAZZAFERRO
presenta
LA DONNA CHE AMAVA I COLORI
Mary P. Merrifield
lettere dall'Italia
(Officina libraria editrice)
interviene ANDREA TARABBIA
GIOVANNI MAZZAFERRO
presenta
LA DONNA CHE AMAVA I COLORI
Mary P. Merrifield
lettere dall'Italia
(Officina libraria editrice)
interviene ANDREA TARABBIA
Mary Philadelphia Merrifield (1804-1889)
è nota come ‘la signora delle tecniche artistiche’: a metà
dell’Ottocento scoprì, trascrisse e tradusse manoscritti tuttora
fondamentali per indagare modalità e materiali con cui gli Antichi
Maestri italiani creavano le loro opere. Pubblicò tutto negli Original
Treatises on the Arts of Painting (1849), ancor oggi considerati un
punto di riferimento imprescindibile per storici dell’arte, restauratori
e storici delle tecniche artistiche.
Sfortunatamente, della sua vita sappiamo pochissimo. Di recente, a Brighton, sono state riscoperte trentanove lettere che Mary P. inviò al marito, rimasto a casa, fra 1845 e 1846, nel corso del suo viaggio italiano in cerca di manoscritti. Vengono qui pubblicate per la prima volta in assoluto. Ce la raccontano per quella che realmente fu: una donna straordinaria. Madre di cinque figli, Mary P. parte su incarico del governo inglese assieme al figlio maggiore (appena diciottenne) e setaccia sistematicamente archivi e collezioni private di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia. È fermamente convinta che l’essere donna sia per lei un vantaggio: restauratori e artisti non la percepiscono come una potenziale concorrente e sono più disponibili a svelare i ‘segreti’ delle tecniche. Nella famiglia Merrifield, peraltro, gli uomini lavorano per le donne: il figlio maggiore trascrive tutti i manoscritti, il marito scrive le introduzioni dei libri della moglie e il terzogenito quattordicenne ne redige gli indici.
Le lettere fanno finalmente luce sul circuito delle conoscenze inglesi della ricercatrice, ma descrivono anche il mondo dell’erudizione e della cultura italiana subito prima dei moti del 1848. Più in generale, si rivelano di estremo interesse per la storia materiale dell’Ottocento italiano: il mondo che viene immortalato da Mary P., con la sincerità che solo le lettere private possono assicurare, è fatto di opere d’arte, ma anche di vivacissime impressioni di viaggio. L’autrice dimostra un occhio attento e curioso, raccontando aspetti del quotidiano difficilmente reperibili altrove.
Tornata in Inghilterra, Merrifield
coltiva molte altre passioni, privilegiando i suoi interessi per le
scienze naturali. Negli ultimi trent’anni della sua vita si occupa
principalmente di alghe, e poco prima di morire ha la soddisfazione di
vedersi intestare a suo nome una di esse. Mantiene però sempre
inalterato un approccio scientifico alla descrizione della realtà che
appare in filigrana anche nelle missive inviate al marito.
Quest’approccio è, probabilmente, la lezione più importante che la vita di Mary Philadelphia Merrifield ci consegna.
Quest’approccio è, probabilmente, la lezione più importante che la vita di Mary Philadelphia Merrifield ci consegna.
È studioso indipendente di fonti di
storia dell’arte. Ha fondato e gestisce dal 2013 il blog «Letteratura
artistica», che pubblica, in italiano e inglese, recensioni e ricerche
in materia. Ha pubblicato Le Belle Arti a Venezia nei manoscritti di
Pietro e Giovanni Edwards (Firenze, GoWare 2015) e Il Libro dell’Arte di
Cennino Cennini