Buon Jólabókaflóð a tutti!

Buon Jólabókaflóð a tutti!

No, non siamo impazzite...
Jólabókaflóð letteralmente vuol dire “inondazione di libri per Natale” e definisce la meravigliosa tradizione islandese di regalarsi libri per poi trascorrere la notte di Natale a leggerli insieme, mangiando cioccolato e sorseggiano la tradizionale jólabland, la birra natalizia senza alcool.

Si tratta di un’usanza risalente alla Seconda guerra mondiale, quando le rigide restrizioni in vigore limitavano l’importazione di molti beni provenienti dall’estero. In questo modo i libri prodotti e stampati in Islanda divennero il regalo di Natale per eccellenza.
La carta era una delle poche materie facilmente reperibile anche in tempi di guerra, così gli islandesi si ritrovarono a condividere libri in ogni occasione, accrescendo l’amore per la lettura tra la popolazione e tramandando la passione per la lettura alle generazioni seguenti fino ai giorni nostri.
Da quegli anni, lo scambio e il dono di libri è diventata una tradizione rappresentativa delle feste natalizie, anche perché l’Islanda è oggi uno dei paesi in cui si legge di più al mondo (8 all'anno per ogni abitante). Non solo, è anche il paese con più libri pubblicati pro capite: pare che un islandese su dieci ne abbia scritto e pubblicato almeno uno.

 Dunque, buon Jólabókaflóð a tutti, uno dei modi migliori si possa immaginare per stare bene, e chissà che Babbo Natale non porti in regalo un viaggio in Islanda ai nostri governanti, affinchè comprendano l'importanza della lettura e della cultura, e la finanzino di conseguenza...

E soprattutto, buon Natale a tutte e tutti!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita

Leggere tra le rughe di una scrittrice: Colette

Giovedì 27 dicembre alle 17,30

Leggere tra le rughe di una scrittrice: Colette
conversazione con Chiara Carlino a cura di Silvana Strocchi
in collaborazione con l'Associazione Culturale Teatro Poesia


Nelle sale cinematografiche è in proiezione in questi giorni Colette, film che racconta la prima parte della vita della grande scrittrice francese.
Giovedì approfitteremo del passaggio a Bologna di Chiara Carlino - traduttrice e studiosa di Colette, che vive a Bruxelles - per approfondire un'opera poco conosciuta dell'artista, La stella del Vespro, pubblicata per la prima volta nel 1946 e uscito nel 2015 per l'editore Del Vecchio in una raffinata edizione, presente in libreria.

In questa raccolta si racconta un’inedita e struggente Colette, lungo frammenti scritti con la cura e la sofisticatezza a cui ormai ha abituato i suoi lettori e di cui è diventata maestra: gli avvenimenti e le osservazioni della vita quotidiana: i capricci di primavera; i viavai del compagno; le visite che riceve; le audizioni per la riduzione teatrale de La Seconde; l’impegno a raccogliere tutte le sue opere per il progetto Oeuvre complète per l’editore Le Fleuron; l’Académie Française. Ormai immobilizzata dalla vecchiaia, dal peso e dall’artrosi, osserva il cielo, il succedersi al giorno della luna o del vespro nel quadrato ritagliato dalle finestre della sua grande casa a Palais–Royal. Leggiamo una Colette malinconica e meditativa, chiusa nel suo appartamento, in cui riceve, mangia, scrive e legge: evoca i ricordi dai tempi della guerra, medita sulla sua condizione di invalidità e i suoi nuovi rapporti con il mondo da scrittrice “nota e riconosciuta” e, amabilmente, conversa con le sue care presenze, con gli esseri da lei sempre amati – appassionatamente o teneramente.
Una Colette sul viale del tramonto, e pur sempre indomita.
Un modo per ricordare una donna libera, i cui libri sono stati letti e tradotti in ogni parte del mondo, nonché prima donna, in Francia, a ricevere le esequie di Stato, alla sua morte, dopo che la Chiesa cattolica ne rifiutò i funerali religiosi.

Chiara Carlino
è dottoranda in letteratura francese presso l'Université Libre de Bruxelles, dove sta ultimando una tesi sui rapporti tra invecchiamento e scrittura nell'opera Colette, scrittrice di cui è specialista. Parallelamente alla sua attività di ricerca, si dedica all'insegnamento dell'italiano e del francese a studenti ed adulti stranieri in Belgio. È autrice delle voci "Italie", "D'Annunzio", "Primoli" e "Anna de Noailles" del Dictionnaire Colette (Éditions Classiques Garnier, ottobre 2018) e della nota biobliografica "Colette o l'arte della rinascita" a La Stella del Vespro (Del Vecchio Editore, 2015).

Nel corso dell'incontro verrà proiettato il cortometraggio "Colette" di Yannick Bellon, e si parlerà anche del film in produzione "La Gatta" di Silvana Strocchi.


Ariston tour dediche di Sara Colaone sul graphic novel Ariston

MARTEDI' 18 dicembre
dalle 13,00 alle 14,30

Ariston tour
dediche di Sara Colaone sul graphic novel Ariston (Oblomov edizioni, 2018)

Armata di carta, pastelli e bicicletta, Sara Colaone (Gran Guinigi 2017 come Miglior disegnatrice, si è da poco conclusa la sua mostra personale a Lucca Comics & Games) dedica il nuovo fumetto Ariston (Oblomov edizioni) nelle librerie indipendenti del centro di Bologna, scegliendo di fare un piccolo tour per incontrare con calma i lettori e regalare un disegno originale su ogni copia di Ariston.
L'autrice sarà da noi alle 13, poi alle 18 alla libreria Trame e alle 19,30 alla libreria Modo Infoshop.

E se non arrivate in tempo, una copia di Ariston firmata vi aspetterà in libreria fino a quando potrete passare.
Se poi non potete essere presenti ma volete comunque una copia personalizzata con il nome del destinatario, fatecelo sapere entro lunedì alle 13,00: Sara ve le preparerà, e noi le terremo da parte per voi.
Potrete fare regali unici e irripetibili!

Ariston è il nuovo romanzo grafico di Sara Colaone e Luca de Santis, già autori con Francesco Satta di Leda, uscito con Coconino Press nel 2016.
L'Ariston apre nel 1955, un albergo nuovo di zecca sulla Riviera Adriatica. Il boom economico sta arrivando anche qui, dove il turismo non c'è mai stato.
Stranieri e nuovi benestanti a divertirsi sulle spiagge e, dietro le quinte dell'accoglienza, gente che lavora sodo. Ariston è il luogo dove si incrociano le loro storie.

Ritratto corale dell'Italia del dopoguerra, Ariston è soprattutto il luogo dove si consuma la vita di Renata, proprietaria dell'albergo e protagonista di una "Casa di Bambola" adriatica dove, come nel celebre testo di Ibsen, la donna esiste solo nello sguardo degli uomini –marito, figlio, clienti – che la vorrebbero a immagine dei propri desideri.
Ma Renata è diversa: in cucina, mentre conta ossessivamente le stoviglie e attraverso scene suggestive che raccontano il suo smarrimento, scopriamo lentamente il suo segreto, che la spingerà verso l'inevitabile punto di rottura e al colpo di scena finale. L’hotel Ariston è dunque un luogo reale, ma anche un ritratto dell’Italia e dei suoi vizi, che nel trentennio fra Dopoguerra, boom economico e inizio della crisi degli anni ’70, vede l’intrecciarsi delle storie di donne lontane dalla prima linea.

Donne che ogni giorno, con le proprie parole e azioni, debbono confermare il proprio ruolo sociale e politico.
Donne che, se non hanno libertà di scelta, si ribellano e se la prendono.


Danilo Masotti firmerà copie del suo ultimo libro Buonanotte piccoli umarells

Domenica 16 dicembre alle 11,30

incontro con
Danilo Masotti che firmerà copie del suo ultimo libro
Buonanotte piccoli umarells
(Pendragon Edizioni)

L'illustratore Mauro "Squiz" Daviddi realizza caricature del pubblico partecipante

Un'incursione irriverente nel mondo delle favole, con l'ironia che sempre contraddistingue lo stile di Danilo Masotti.
Così, Cappuccetto Rosso diventa Cappuccetto Grosso, un bambino un po' tondo che indossa una felpa nera col cappuccio con su scritto disagio; poi ci sono puzzole burlone, donnole troppo belle, galline canterine (ma stonate), mosche fighette che non amano la cacca, gazze oneste e ghiri mangiamobili. I poveretti vivono nel nostro mondo e hanno a che fare, proprio come noi, con le insidie grottesche del mondo contemporaneo e i suoi dis-agi.
Di solito, alla fine di una favola ci domandiamo: "E cosa succede dopo?". Beh, qui è possibile saperlo. Almeno per i quattro anni successivi alla fine della storia. Che è già qualcosa.

Domenica, la possibilità di chiacchierare con Danilo Masotti, e farsi personalizzare da Mauro "Squiz" Daviddi i volumi acquistati con caricature che renderanno unico il libro.

Cantieri in libreria non ce ne sono (giusto qualche traccia delle perdite dal soffitto), ma abbiamo i Lego, se volete potete costruirne uno.

Come dice Masotti: un evento abbastanza bello, e poi è gratis... vi aspettiamo.


Valerio Evangelisti presenta Il fantasma di Eymerich e Alberto Sebastiani presenta Nicolas Eymerich. Il lettore e l'immaginario in Valerio Evangelisti

Sabato 15 dicembre alle 12,30

Scrivere Eymerich, leggere Eymerich

Valerio Evangelisti presenta Il fantasma di Eymerich (Mondadori) e Alberto Sebastiani presenta Nicolas Eymerich. Il lettore e l'immaginario in Valerio Evangelisti (Odoya)

interviene Jadel Andreetto
in collaborazione con l'associazione i 94 Savena

L'occasione era troppo ghiotta, e ne abbiamo approfittato.
Sono usciti quasi contemporaneamente Il fantasma di Eymerich, ultimo del ciclo ideato da Valerio Evangelisti dedicato all'inquisitore Nicolas Eymerich, e un saggio sul suo lavoro scritto da Alberto Sebastiani, Nicolas Eymerich, Il lettore e l'immaginrio in Valerio Evangelisti.
Li abbiamo invitati per parlarsi a quattr'occhi, presentando il proprio lavoro coordinati da Jadel Andreetto... un incontro da non perdere.


Con Il Fantasma di Eymerich, nuovo capitolo della saga, ripresa nel 2017 con Eymerich risorge, Valerio Evangelisti regala un’altra straordinaria avventura all’inquisitore amato dai lettori di tutto il mondo, e si conferma un autentico fuoriclasse del romanzo fantastico.

1378. Evaso dalla prigione in cui il re d’Aragona lo aveva fatto rinchiudere, Eymerich raggiunge Roma, dove papa Gregorio XI ha trasferito la sede pontificia. Gregorio sta morendo, e attorno a lui inizia la contesa che condurrà al Grande Scisma d’Occidente. L’inquisitore si accorge che le risse tra cardinali nascondono dell’altro: un culto pagano bizzarro e dimenticato è risorto dall’oblio e ha contagiato l’alto clero. Solo la proverbiale spietatezza di Eymerich, alle prese con un fantasma che gli è identico, saprà averne ragione.In un’epoca più prossima alla nostra, ma futura, la repubblica di Catalogna è l’unico Stato europeo che si è mantenuto neutrale in un conflitto mondiale devastante. Vi trova rifugio lo scienziato Marcus Frullifer, portatore di teorie capaci di sconvolgere la fisica e la nozione di tempo. Solo che la Catalogna non è lo Stato perfetto che lui crede. Ciò non gli impedisce di costruire l’astronave Malpertuis, mossa da forze psichiche, che appare in Nicolas Eymerich, inquisitore, il primo romanzo del ciclo.

In un futuro lontanissimo, l’umanità si sta evolvendo in qualcosa d’altro. Si muove oltre i limiti fisici conosciuti nel passato, e si trova a ridosso del Punto Omega, l’estremo dell’universo teorizzato dal gesuita Teilhard de Chardin e da alcuni scienziati moderni. Un misterioso Magister, di leggendaria memoria, regola l’ultimo sospiro del genere umano. Ma sarà davvero l’ultimo, in un cosmo spiraliforme?

Il fantasma di Eymerich è il tredicesimo romanzo del ciclo dedicato all’inquisitore domenicano uscito dalla penna di Valerio Evangelisti. Anche ammesso non sia, come probabile, l’ultimo della serie, siamo giunti al punto in cui l’opera di Evangelisti può essere valutata nel complesso e inserita nell’alveo delle grandi narrazioni popolari italiane. Si assume volenterosamente il compito di tentare questa operazione un grande estimatore del suo lavoro: Alberto Sebastiani, conosciuto tra l'altro come firma di Robinson.

La tesi di questo libro di narratologia è molto semplice: tutta l’opera di Evangelisti è coesa, omogenea e ricchissima di rimandi, in pratica un unico grande romanzo. Non solo. Sebastiani ci conduce attraverso le miriadi di avventure narrate da Evangelisti ⎼ ciclo di Eymerich, ciclo Messicano, ciclo del Metallo, ciclo dei Pirati, ciclo Americano e trilogia del Sole dell’avvenire e testi spuri ⎼ ricomponendo il grande mosaico del loro senso complessivo. La storia e la fantascienza rappresentano un campo di battaglia nell’ambito della produzione di immaginario romanzesco. Rinarrare il passato e prospettare il futuro divengono così atti politici più che eminentemente estetici, modalità di riappropriazione.
È anche in quest’ottica che emerge il più importante dei cicli della narrazione: la saga dell’inquisitore Eymerich. Sebastiani dipana meticolosamente i livelli della narrazione all’interno delle opere che vanno da Nicolas Eymerich, inquisitore al sopracitato Il fantasma di Eymerich (che ha letto in anteprima), ne approfondisce le fonti, indica le numerosissime influenze ⎼ con rimandi esplicitati da un singolo nome, roba da far impazzire il fandom ⎼ descrive i personaggi principali tramite l’incidenza di alcuni aggettivi e attività e infine spiega perché un inquisitore che si è meritato il nomignolo di “San Malvagio” è destinato a far innamorare il lettore. Non per niente gli aficionados della saga sono una comunità attiva e numerosa…

Per parafrasare uno dei titoli dei libri di Valerio Evangelisti, Sebastiani tratta l'Opera evangelistiana come One Big Novel e la inserisce a pieno titolo all’interno della storia del romanzo popolare, che sia fantascientifico, storico, western o “di avventura”. Un intelligente e affascinante tributo al Salgari del nostro tempo.





Essere ogni cosa Leggere la poesia di Mariangela Gualtieri saggio finale degli allievi del laboratorio di arte e tecnica della lettura ad alta voce condotto da Maurizio Cardillo

Giovedì 13 dicembre alle 18,30

Essere ogni cosa
Leggere la poesia di Mariangela Gualtieri

saggio finale degli allievi del laboratorio di arte e tecnica della lettura ad alta voce condotto da Maurizio Cardillo

Lunedì 12 si concluderà il laboratorio che Maurizio Cardillo sta conducendo su Bestia di gioia, raccolta poetica di Mariangela Gualtieri i cui versi verranno letti giovedì per suggellare la fine del percorso; siete tutti invitati a godere della bellezza della lettura finale in libreria, aperta al pubblico, che costituisce l’emozionante esperienza collettiva dove ciascuno può vivere l’incontro tra le propria personalità e le coinvolgenti parole di una delle più note poetesse italiane contemporanee.

Mariangela Gualtieri. Una poesia che scaturisce dall’oralità, dalla parola che risuona nello spazio misterioso e millenario del dire e dell’ascolto.
Fondatrice del Teatro Valdoca, di cui è da sempre attrice e drammaturga, la poetessa coniuga nei suoi versi, con vibrante energia, l’identificazione assoluta con la natura e l’interrogazione alla trascendenza.
La sua parola sembra emergere dal silenzio per celebrare il principio vitale del respiro, del pulsare di ogni forma visibile e invisibile di esistenza.
La sua poesia è prima di tutto azione, gesto, atto. Un atto che pare fondarsi sull’attenzione amorevole alle cose, in una continua tensione verso l’essenzialità, verso il nucleo pulsante e potente della vita in tutte le sue manifestazioni.

Questa vibrante ricerca è veicolata dalla sua lingua magica, ricca di echi arcaici del dialetto romagnolo, all’interno di una ricerca stilistica attenta e in continuo dialogo con la tradizione ed il presente.
Una poesia perfetta per la lettura condivisa ad alta voce; una poesia per nulla consolante, a tratti bellicosa, capace, come ogni vera poesia, di svelare ad ognuno la forza misteriosa e irriducibile dell’essere.
Dell’essere, del saper essere, nell’amore, ogni cosa.

Maurizio Cardillo
,
siciliano, è attore, autore, regista, formatore. Laureato al Dams e diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna, fonda da sempre la sua ricerca teatrale su una personale contaminazione tra letteratura, comicità, poesia. Ha realizzato spettacoli come autore/attore, ispirandosi ai suoi autori culto: Robert Walser, Giuseppe Berto, Thomas Bernhard. E’ stato diretto da Elio De Capitani, Gigi Dall’Aglio, Marco Bernardi, Luigi Gozzi, Nanni Garella, Andrea Adriatico, Renato Carpentieri, Elena Bucci, Paolo Billi e altri. Collabora attualmente, o ha collaborato recentemente, con Le Belle Bandiere, Agorà di Elena Di Gioia, ErosAntEros, Ert, Tra un Atto e l’Altro, Società dei Concerti di Parma, Pietro Piva, Bruno Stori, Filippo Pagotto. Conduce da molti anni percorsi di conoscenza e approfondimento della poesia e della sua lettura ad alta voce.


Paola Rambaldi presenta Brisa

Martedì 11 dicembre alle 18,00

Paola Rambaldi
presenta
Brisa
(edizioni del Gattaccio)

interviene Marilù Oliva
letture di Gabriele Via


Settembre 1956. Gorino.
Un posto dove non succede mai niente.
Col Luna Park, per la festa del patrono, arrivano in paese la bella del Tiro a segno e l’affascinante Eoppas, un cantante dell’ultimo Festival di Sanremo, venuto apposta a dare manforte a I cavedani di Gorino, lo scalcinato complesso composto da: Primino, Tunaia, Buio e il Principe, che, per mancanza di soldi, si sposta per balere con un carro funebre ed è costretto a esercitarsi in un magazzino di casse da morto.
Dopo un’esaltante nottata, trascorsa tra Luna Park e feste danzanti, alle prime luci dell’alba la bottegaia del paese, Smamaréla, si accorge della sparizione del figlio Lucianino, il dodicenne più bello e più stronzo di Gorino.

Per far luce sul mistero verrà interpellata, Brisa, la stria, così soprannominata perché ripete continuamente Brisa (Non farlo), che ha il dono di vedere le disgrazie.
Due anni prima un altro bambino ha fatto una brutta fine e anche in quel caso i primi a essere sospettati erano stati Romildo e Romeo, tristemente noti per la loro passione per la carne molto giovane, ma stavolta c’entreranno per davvero?
Nel giro di una settimana altre inspiegabili disgrazie si abbatteranno una dopo l’altra sul paesino di pescatori e i carabinieri di Goro, Scerbo e Bellugi, dovranno fare del loro meglio per venirne a capo.
Brisa non è sposata, sorride poco, ha un occhio di un colore e uno di un altro, una treccia lunga lunga, un accenno di baffi. Se passa la treccia su una foto vede il futuro di chi c’è nella foto. Come per quella delle nozze dell’amica Smamaréla: le raccomandò di tenere lontano suo marito dai fucili, ma lui non volle ascoltarla e morì in un incidente di caccia. Da allora Brisa non ha più voluto toccare le sue foto, come se avesse visto qualcos’altro che non vuole raccontare.
Neanche Grace Kelly sarà felice. L’ha visto in una foto.
Così dicono. Con Brisa non si sa mai. Con Brisa non si discute.
Dimenticavamo: Brisa ama i fucili.

Paola Rambaldi
è originaria di Argenta, trasloca spesso e attualmente vive a Castello di Serravalle.
Impiegata per quasi trent'anni in una multinazionale dell'informatica, ha costantemente concentrato il pensiero sulle proprie fantasie noir tardivamente riportate su carta.
Ha pubblicato Tredici storie di Adriatico (Edizioni del Gattaccio, 2014), Bassa e nera (Pontegobbo), La fudréra (REM) e decine di racconti in riviste e antologie (Elliot, Pendragon, MobyDick, Sperling & Kupfer, Laurum, Zona, Felici, Stampa alternativa, Echos, Edizioni della Sera e molti altri).
Scrive di cinema nella rubrica “La schermitrice” su Thriller Magazine e di libri su “Libroguerriero”.
Brisa è il suo primo romanzo.

Alessio Romano e Ale di Blasio presentano Una stanza tutta per loro. Cinquantuno donne della letteratura italiana

Domenica 9 dicembre alle 17,30

Alessio Romano e Ale di Blasio

presentano
Una stanza tutta per loro
Cinquantuno donne della letteratura italiana

(Avagliano editore)

intervengono
Annarita Briganti, Marilù Oliva e Grazia Verasani

modera
Erika Zini

Durante l'incontro verrà inaugurata la mostra di alcune fotografie presenti nel volume, che rimarrà in libreria fino a fine anno.

Chi può misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando questo si trova prigiorniero e intrappolato nel corpo di una donna?
(Virginia Woolf)

Libro fotografico dedicato alle scrittrici e ai luoghi dove amano lavorare, Una stanza tutta per loro è un volume che colleziona i ritratti di molte autrici italiane nei luoghi in cui sono solite scrivere: in uno studio pieno di libri, al tavolo di una cucina, sulla panchina di un parco, nel vagone di un treno, in una biblioteca pubblica, sul bordo di una piscina, in un bar affollato.
Il libro è il risultato di un’indagine condotta da Alessio Romano, scrittore e docente alla scuola Holden, e Ale Di Blasio, fotografo, insieme a ciascuna scrittrice, nel tentativo di esplorare e raccontare le figure femminili della letteratura italiana contemporanea e le loro stanze tutte per sé, quegli spazi in cui non solo lavorano e scrivono, ma si esprimono liberamente.
Non poteva mancare, in chiusura al volume, una breve riflessione su un tema molto discusso nel mondo letterario: esiste o meno, e se sì che cos’è, una letteratura femminile italiana, con date caratteristiche? Ogni scrittrice dice la sua, offrendo opinioni e punti di vista tutt’altro che prevedibili, confrontandosi su un tema che le riguarda tutte in una coralità di voci femminili.

Di condizione femminile nel mondo dell’editoria e della scrittura si sente parlare sempre più spesso, e ci si chiede se le donne, nel mondo della scrittura, vengono prese sul serio al pari degli uomini. Non si tratta di un fenomeno recente quanto si potrebbe pensare: era il 1924 quando Virginia Woolf diede alla luce il celebre saggio Una stanza tutta per sé, manifesto del femminismo in campo letterario. Ma quali sono, oggi, gli spazi della scrittura femminile?
Cercheremo di rispondere con Annarita Briganti, Marilù Oliva e Grazia Verasani, da sempre attente alla declinazione femminile della scrittura.

Le scrittrici presenti nel testo:
Licia Troisi, Lidia Ravera, Rosella Postorino, Teresa Ciabatti, Wanda Marasco, Veronica Raimo, Melissa Panarello, Marilù Oliva, Simona Sparaco, Flavia Piccinni, Francesca Serafini, Federica De Paolis, Nadia Terranova, Alessandra Racca, Sandra Petrignani, Francesca Scotti, Antonella Lattanzi, Gaia Manzini, Caterina Bonvicini, Camilla Costanzo, Francesca Bonafini, Chiara Barzini, Annarita Briganti, Silvia Cossu, Alessandra Montrucchio, Francesca Bertuzzi, Loredana Lipperini, Francesca Genti, Carmela Scotti, Camilla Baresani, Gaja Lombardi Cenciarelli, Elena Varvello, Lorenza Gentile, Eleonora Sottili, Grazia Verasani, Yasmin Incretolli, Angela Nanetti, Daniela D'Angelo, Alessandra Sarchi, Patrizia Rinaldi, Lidia Riviello, Giulia Blasi, Francesca d'Aloja, Giusi Marchetta, Carmen Pellegrino, Paola Barbato, Vivian Lamarque, Barbara Alberti, Maura Chiulli e Donatella Di Pietrantonio.
 

Ale Di Blasio (Atri, 1990)
ha studiato Cinema e Spettacolo presso La Sapienza a Roma e si è laureato con una tesi sul fenomeno di Instagram e la fotografia istantanea digitale.
Attualmente lavora a Milano come fotografo freelance.

Alessio Romano (Pescara, 1978)
ha esordito nel 2006 con Paradise for all (Fazi), un giallo ambientato alla Scuola Holden dove ha studiato Tecniche della Narrazione. E' autore di Solo sigari quando è festa (Bompiani 2015) e curatore de Gli stonati. Manifesto letterario per la legalizzazione della cannabis (Neo Edizioni 2017). Il suo ultimo libro è D'amore e baccalˆà (EDT 2018) dedicato alla cittˆà di Lisbona.

Otto Gabos presenta Complici del vento

Sabato 8 dicembre alle 17,00

Otto Gabos
presenta
Complici del vento
(Pelledoca editore)

interviene Sergio Rossi

Da un maestro del fumetto un romanzo illustrato tra fumetto e avventura.
Trieste è una città speciale, al confine di tutto, carica di Storia e storie e crocevia di diverse culture. I suoi angoli racchiudono misteri e leggende e Fausto Crea, studioso eccentrico, gattaro e grande collezionista di libri rari, cerca di risolverli e di scoprirne sempre di nuovi. Da anni è in competizione con Bruno Berg, un collega rivale con cui si sfida in cacce al mistero sempre più complicate. L’unico premio è continuare un’infinita partita a scacchi che dura da qualche lustro. A cambiare gli equilibri sarà Arcangela, una ragazzina di 13 anni, nuova vicina di casa dell’anziano Fausto. Arcangela è molto alta e molto secca, d’indole solitaria, con una madre sempre impegnata con i due gemelli troppo piccoli e un padre sempre assente che di mestiere fa il “Funzionario”, ma non si sa di chi e per cosa e di fatto è avvolto nel mistero. Arcangela negli anni ha trovato rifugio nei libri, e in particolare ha una passione sfrenata per quelli che trattano di animali. Lei e Fausto diventeranno prima amici, poi mentore e allieva e infine complici quando Fausto le chiederà di partecipare alla sfida contro Bruno Berg. Sembra tutto bello ed eccitante, scoprire la Trieste segreta è meraviglioso, finché un giorno, senza alcuna spiegazione, Fausto Crea viene rapito sotto gli occhi della ragazza da figure incappucciate vestite da soldati asburgici, e la gioia lascia il posto alla disperazione. Tutto sembra precipitare e ad Arcangela non resterà che chiedere aiuto proprio al perfido Bruno Berg, l’unico che conosce bene i segreti della città e quelli di Fausto, che ha un passato da nascondere. Le carte in tavola si ribaltano, il gioco ricomincia e diventa molto pericoloso. Arcangela e Bruno Berg dovranno mettere da parte timori e diffidenza reciproca e diventare alleati per cercare di salvare Fausto Crea da un destino terribile, in una lotta contro il tempo che vedrà coinvolti nostalgici dell’impero, trafficanti d’opere d’arte, pazzi visionari. Che la caccia abbia inizio!

Otto Gabos (Mario Rivelli)
nasce a Cagliari nel 1962. Nel 1985 esordisce su «Tempi Supplementari» e da allora pubblica sulle più importanti riviste di settore, pubblicando svariati romanzi a fumetti. Illustra copertine e volumi per le più importanti case editrici.
E' uscita recentemente per Centauria la biografia a fumetti Egon Schiele. Il corpo ruggente. Oltre a disegnare fumetti, scrive, illustra e insegna Arte del Fumetto all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

23 febbraio 2016 nasce Pelledoca. Casa editrice per ragazzi che ha fatto una scelta precisa, scegliendo di occuparsi solo di thriller, noir e mistero.
Esplorare la paura e amplificarla con l’immaginazione è una grande sfida. È questa l’emozione forte che si vuole dare a chi legge, esplorando con lui o lei anche in che modo la paura ci può rendere più forti e coraggiosi.

Chi scrive per Pelledoca accompagna il giovane lettore in un mondo narrativo di intrighi in cui si muovono personaggi equivoci, vittime e carne ci ma anche astuti eroi, nella convinzione che la lettura aiuti a conoscere se stessi, quindi per i ragazzi è un importante strumento di crescita. Pelledoca non ha la presunzione di dare risposte, ma esplora la paura, e il modo di gestirla portando i lettori in un mondo narrato in cui hanno la possibilità di muoversi più liberamente, proprio perché si è in uno spazio diverso dalla realtà, e di mettersi alla prova.

presentazione dell'antologia Obscuria. Horror Italiano

Sabato 8 dicembre alle 11,30

presentazione dell'antologia
Obscuria.
Horror Italiano

(Comma21 edizioni)

intervengono:
Fabio Mundadori, Andrea Carlo Cappi, Roberto Carboni, Claudio Guerra, Gianluca Morozzi, Luca Occhi, Catia Pieragostini.

Sabato mattina venite in libreria senza paura, che ve ne verrà fornita qui una buona dose...
Obscuria declina il concetto di paura attraverso la voce e lo stile di 22 autori, tra i più esperti nel raccontarla.
22 racconti che esplorano mondi, e raccontano le creature del male, esplorando in quale angolo oscuro dei nostri incubi si nascondono.

Gli autori: Danilo Arona, Cristiana Astori, Andrea Carlo Cappi, Roberto Carboni, Marco Carosi, Diego Collaveri, Alessandro Chiometti, Stefano Di Marino, Federica Gaspari, Olga Gnecchi, Claudio Guerra, Andrea Guglielmino, Enrico Luceri, Sara Magnoli, Gianluca Morozzi, Fabio Mundadori, Luca Occhi, Catia Pieragostini, Biagio Proietti, Gianfranco Staltari, Simona Teodori, Giada Trebeschi.
Alcuni di loro saranno con noi sabato, per fortuna di mattina, con la luce...

Marina Forti presenta Malaterra. Come hanno avvelenato l'Italia

Mercoledì 5 dicembre alle 18,00

Marina Forti
presenta
Malaterra.
Come hanno avvelenato l'Italia
(edizioni Laterza)

intervengono Silvia Zamboni e Vittorio Bardi
Conduce Silvia Lolli


evento in collaborazione con
Associazione Il Manifesto in rete.


Per decenni gli scarti delle attività industriali sono finiti nella terra che abitiamo. Il fumo delle ciminiere ha impestato l'aria; gli scarichi hanno avvelenato l'acqua. Conviviamo, e conviveremo a lungo, con la diossina nei giardini pubblici, il piombo nei terreni, il Pcb e gli idrocarburi nelle falde idriche. Marina Forti ci porta in alcuni dei luoghi più inquinati d’Italia e ce ne racconta la storia, le bonifiche mancate, la mobilitazione dei cittadini, l’emergere di una coscienza ambientalista, lo scontro tra le ragioni del lavoro e quelle della salute.

Marina Forti,
giornalista, ha lavorato al quotidiano “il manifesto”, dove si è occupata di immigrazione, ambiente e attualità internazionale, ricoprendo gli incarichi di caporedattore e caposervizio esteri. Come inviata ha viaggiato a lungo in Iran, nel subcontinente indiano e nel sud-est asiatico. Oggi collabora con “Internazionale”. Per la sua rubrica “terraterra”, storie di ambiente e conflitti per le risorse naturali, ha avuto nel 1999 il premio ‘giornalista del mese’, noto come Premiolino. Ha pubblicato La signora di Narmada. Le lotte degli sfollati ambientali nel Sud del mondo (Feltrinelli 2004, premio Elsa Morante per la comunicazione 2004) e Il cuore di tenebra dell’India. Inferno sotto il miracolo (Bruno Mondadori 2012).

Marco Perduca e Tania Re presentano Terapie stupefacenti diritto alla scienza e libertà di ricerca su sostanze stupefacenti e psicotrope

Lunedì 3 dicembre alle 18,00

Marco Perduca e Tania Re
presentano
Terapie stupefacenti
diritto alla scienza e libertà di ricerca su sostanze stupefacenti e psicotrope
(Reality book)

intervengono:
Giorgio Samorini (studioso di storia delle droghe antiche e moderne)
Leonardo Fiorentini (direttore di Fuoriluogo.it)
Flavia Mezja (Studentessa di medicina)
 

Terapie stupefacenti raccoglie gli interventi della Conferenza Internazionale organizzata nel 2017 dall'assciazione Luca Coscioni all'Università di Torino, intitolata "Diritto alla scienza e la libertà di ricerca sulle sostanze stupefacenti e psicotrope".
Il volume è stato curato da Tania Re e ha una prefazione di Marco Perduca. Saranno presenti entrambi assieme a Giorgio Samorini, ricercatore indipendente, Leonardo Fiorentini, direttore di FuoriLuogo.it e Flavia Mezja, studentessa di medicina.

Il testo affronta sia i profili legali che quelli scientifici relativi al diritto alla scienza e della necessaria libertà di ricerca, con particolare riferimento alle sostanze stupefacenti controllate a livello internazionale e al loro possibile uso terapeutico; lo fa esplorando la nozione di “diritto alla scienza” come diritto di godere dei benefici del progresso scientifico e delle sue applicazioni, con particolare attenzione a tutto ciò che riguarda la salute e la libertà di ricerca a beneficio degli scienziati.

Gli interventi passano in rassegna le implicazioni giuridiche relative al diritto alla scienza derivanti dalle tre convenzioni ONU in materia di sostanze stupefacenti (la Convenzione unica sui farmaci narcotici, 1961, quella sulle sostanze psicotrope del 1971 e la Convenzione contro il traffico illegale di droga e sostanze psicotrope, 1988) e la loro attuazione nei sistemi giuridici nazionali. Allo stesso tempo, il libro fornisce aggiornamenti sulle più recenti ricerche sulle sostanze stupefacenti per fini medici e sulle sperimentazioni cliniche relative alle sostanze sotto il regime internazionale del controllo delle droghe.