Paola Rambaldi presenta Brisa

Martedì 11 dicembre alle 18,00

Paola Rambaldi
presenta
Brisa
(edizioni del Gattaccio)

interviene Marilù Oliva
letture di Gabriele Via


Settembre 1956. Gorino.
Un posto dove non succede mai niente.
Col Luna Park, per la festa del patrono, arrivano in paese la bella del Tiro a segno e l’affascinante Eoppas, un cantante dell’ultimo Festival di Sanremo, venuto apposta a dare manforte a I cavedani di Gorino, lo scalcinato complesso composto da: Primino, Tunaia, Buio e il Principe, che, per mancanza di soldi, si sposta per balere con un carro funebre ed è costretto a esercitarsi in un magazzino di casse da morto.
Dopo un’esaltante nottata, trascorsa tra Luna Park e feste danzanti, alle prime luci dell’alba la bottegaia del paese, Smamaréla, si accorge della sparizione del figlio Lucianino, il dodicenne più bello e più stronzo di Gorino.

Per far luce sul mistero verrà interpellata, Brisa, la stria, così soprannominata perché ripete continuamente Brisa (Non farlo), che ha il dono di vedere le disgrazie.
Due anni prima un altro bambino ha fatto una brutta fine e anche in quel caso i primi a essere sospettati erano stati Romildo e Romeo, tristemente noti per la loro passione per la carne molto giovane, ma stavolta c’entreranno per davvero?
Nel giro di una settimana altre inspiegabili disgrazie si abbatteranno una dopo l’altra sul paesino di pescatori e i carabinieri di Goro, Scerbo e Bellugi, dovranno fare del loro meglio per venirne a capo.
Brisa non è sposata, sorride poco, ha un occhio di un colore e uno di un altro, una treccia lunga lunga, un accenno di baffi. Se passa la treccia su una foto vede il futuro di chi c’è nella foto. Come per quella delle nozze dell’amica Smamaréla: le raccomandò di tenere lontano suo marito dai fucili, ma lui non volle ascoltarla e morì in un incidente di caccia. Da allora Brisa non ha più voluto toccare le sue foto, come se avesse visto qualcos’altro che non vuole raccontare.
Neanche Grace Kelly sarà felice. L’ha visto in una foto.
Così dicono. Con Brisa non si sa mai. Con Brisa non si discute.
Dimenticavamo: Brisa ama i fucili.

Paola Rambaldi
è originaria di Argenta, trasloca spesso e attualmente vive a Castello di Serravalle.
Impiegata per quasi trent'anni in una multinazionale dell'informatica, ha costantemente concentrato il pensiero sulle proprie fantasie noir tardivamente riportate su carta.
Ha pubblicato Tredici storie di Adriatico (Edizioni del Gattaccio, 2014), Bassa e nera (Pontegobbo), La fudréra (REM) e decine di racconti in riviste e antologie (Elliot, Pendragon, MobyDick, Sperling & Kupfer, Laurum, Zona, Felici, Stampa alternativa, Echos, Edizioni della Sera e molti altri).
Scrive di cinema nella rubrica “La schermitrice” su Thriller Magazine e di libri su “Libroguerriero”.
Brisa è il suo primo romanzo.

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