Lunedì 8 ottobre due presentazioni "AVEVO SOLO SETTE ANNI" e "DIAZ PROCESSO ALLA POLIZIA"

Lunedì inizia in libreria un denso calendario di incontri  in cui portiamo all'attenzione dei lettori numerosi autori interessanti, più o meno noti al grande pubblico; uno dei modi per fare della nostra libreria un luogo di scambi di idee sui vari modi di intendere il libro e la lettura.

ore 18:00

GIANPAOLO MELIGRANA
presenta
"AVEVO SOLO SETTE ANNI"
(edizioni ilmiolibro.it)

Interviene il prof.
SERGIO DELL'AQUILA
Accompagnamento musicale della pianista
OLIMPIA D'ACUNZO

"Avevo solo sette anni" è la storia di un uomo che con tutte le sue fragilità e conflitti interiori trova la motivazione e la forza per intraprendere il viaggio verso il cambiamento, spesso inconsapevolmente compromesso dalle proprie resistenze inconsce.
Domenico, il protagonista, durante un sogno incontra un centauro (che rappresenta la sua mente conscia ed inconscia) che lo guiderà in un viaggio attraverso la conoscenza di se stesso.
Così,  affronterà tutte le sue credenze inconsce acquisite durante gli anni dell'infanzia che ne hanno minato l'autostima compromettendo il proprio modo di vedersi ed essere e, di conseguenza, tutti gli ambiti della sua vita legati a quel modo di percepirsi.
E' un libro ricco di spunti di riflessione in parte autobiografico, in cui l'autore racconta proprio come alcune esperienze degli anni dell'nfanzia hanno ostacolato i propri successi, fino a quando non ha "strappato" la propria carta di identità di ragazzino sfigato per volare verso il cambiamento possibile.
E' un saggio ed una guida per chiunque voglia delineare i propri obiettivi coerentemente ai propri valori, rimanendo "solidi" in un mondo in cui la precarietà investe ogni ambito della vita, per non crollare anche quando tutto sembra perso, per ritornare ad essereîa prescindere da ciò che si ha.








ore 20
ALESSANDRO MANTOVANI
presenta "DIAZ PROCESSO ALLA POLIZIA"
Edizioni FANDANGO

Saranno presenti
GIOVANNI PALOMBARINI e KATIA ZANOTTI, modera l'incontro SERGIO CASERTA

Incontro organizzato in collaborazione con il Circolo Danilo Dolci.

Nel corso della presentazione verranno proiettate alcune sequenze tratte del film “Diaz” di Daniele Vicari.

Evento formativo accreditato dall’ordine degli avvocati di Bologna. 3 crediti formativi. La partecipazione è libera e gratuita, l’iscrizione obbligatoria, può avvenire in libreria  a partire dalle ore 19.00   



Lunedì sera la libreria sarà eccezionalmente aperta per ospitare un incontro che riveste un particolare significato, per il calibro degli interlocutori e perchè si tiene all'indomani dell'uscita delle motivazioni della sentenza definitiva emessa dalla Cassazione per le violenze alla scuola Diaz.
Dei numerosi processi aperti sulle vicende del 20 e 21 luglio 2001, quello per i fatti della scuola Diaz è di gran lunga il più clamoroso, perchè si è configurato come uno scontro furibondo tra i magistrati dell'accusa ed i massimi vertici della Polizia, uomini dello Stato democratico contro altri uomini dello Stato democratico.
La sentenza ha definitivamente ritenuto responsabili delle gravi violenze nell'irruzione ufficiali ed uomini della Polizia di Stato.

I fatti: sabato 21 luglio 2001, ultimo giorno del G8 di Genova, poco prima della mezzanotte, più di 300 operatori delle forze dell'ordine fanno irruzione nel complesso scolastico "Diaz". In testa c'è il VII nucleo, seguono gli agenti della Digos e della mobile mentre i carabinieri circondano l'edificio. In quella che il comandante Fournier definisce "una macelleria messicana" vengono arrestate e picchiate 93 persone sebbene non abbiano opposto alcuna resistenza; in gran parte si tratta di ragazzi e giornalisti stranieri (per lo più tedeschi, francesi e inglesi) che stanno dormendo. Ci saranno 63 feriti certificati e 28 ricoverati. Il verbale della polizia parlerà di "perquisizione" giustificata dalla sospetta presenza di black block nell'edificio.

Le motivazioni depositate martedi' 2 ottobre sostengono che la condotta della polizia in quel frangente fu "un puro esercizio di violenza", "di una gravità inusitata" ed ha "gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero".
L'irruzione alla Diaz è un'operazione "con caratteristiche denotanti un assetto militare"
Ciò che successe in quella notte di vergogna è stato efficacemente reso nel film "Diaz" di Daniele Vicari, che il regista ha girato "con l'obiettivo di riflettere sulla democrazia".
Il dvd del film sarà acquistabile, per chi lo vorrà, lunedì sera, ed alcuni spezzoni significativi saranno mostrati  per dare ulteriore sostanza agli interventi degli interlocutori.
Ricordiamo che Amnesty international ha giudicato i fatti della scuola Diaz e quelli successivi di Bolzaneto "la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale".

Lunedì sera in libreria oltre all'autore, giornalista del "Corriere di Bologna", interverrano il giudice Giovanni Palombarini, già procuratore generale aggiunto della Corte di Cassazione e fondatore di Magistratura Democratica - che parlerà dell'esito complessivamente deludente della risposta giudiziaria - e Katia Zanotti, che da parlamentare aveva partecipato ai lavori della commissione bicamerale d'indagine sui fatti di Genova.

E' possibile, nell'Italia del 2012, partire dalle verità giuridiche per arrivare, infine, a quelle politiche?
No, se pensiamo che molti degli inquisiti hanno nel frattempo avuto riconoscimenti e promozioni, e neanche in questi giorni si sono avute reazioni significative dopo la sentenza che non lascia adito a dubbi.
Ma ne parleremo lunedì sera.

N.B: L'incontro è stato accreditato come evento formativo dall'Ordine degli Avvocati di Bologna, valido per 3 crediti formativi; l'iscrizione per gli interessati può avvenire in libreria prima dell'incontro.

ALESSANDRO MANTOVANI,
giornalista di cronaca giudiziaria, ha seguito il processo e ne ha ricostruito la storia attraverso le parole dei protagonisti (poliziotti, giudici, avvocati, manifestanti) dimostrando infine che la strategia repressiva messa in campo al G8 e alla Diaz ha prodotto notevoli risultati: la fiducia delle forze politiche nei funzionari imputati non è mai venuta meno, le loro carriere sono proseguite per lo più come se nulla fosse e il movimento no global subì a Genova una sconfitta storica dalla quale non si è mai più ripreso.
Ha lavorato a Liberazione, al Messaggero e dal 2001 al 2006 al Manifesto, dove ha seguito le inchieste e i processi per i fatti del G8 di Genova. Dal 2007 lavora al Corriere di Bologna.













1 comment:

Coltedvdfh said...

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