Un sincero augurio da tutte noi di giorni sereni e di pace.



Facciamo nostre le parole di Gianni Rodari, un grande che sapeva esprimere i concetti piu' complessi con le parole piu' semplici, e vedeva piu' in la' di molti del suo tempo e del nostro:

"Il pellerossa nel presepe"

Il pellerossa con le piume in testa
e con l'ascia di guerra in pugno stretta,
come e' finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l'asinello, e i magi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non e' il tuo posto, via, Toro Seduto:
torna presto di dove sei venuto.
Ma l'indiano non sente. O fa l'indiano.
Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O dara' noia agli angeli di gesso?
Forse e' venuto fin qua,
ha fatto tanto viaggio,
perche' ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volonta'."

(da: "Filastrocche in cielo e in terra")

Dunque, i nostri auguri vanno:
agli indiani, e a chi come loro e' confinato nelle riserve (reali o metaforiche)
a chi si sente fuori posto come una statuina nel presepio sbagliato
a chi invece si sente a suo agio ovunque, perche' non lo preoccupa che gli altri siano differenti
ed infine a chi spera, nel 2010, di essere una donna o un uomo un po' migliore di ieri

Buon Natale a tutti gli amici della libreria Irnerio

Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita

"CORPI ESTRANEI" di PAOLA RONCO

MERCOLEDI' 16 DICEMBRE ore 19,30

PAOLA RONCO
presenta
"CORPI ESTRANEI"
(Perdisapop)

Intervengono
ANTONIO PAOLACCI
ALBERTO SEBASTIANI

letture di ROBERTA MACCARELLI

Mercoledi' un incontro ad un'ora per noi insolita, ore 19,30: una presentazione con aperitivo, per conoscere una delle voci esordienti piu' interessanti di quest'anno, la genovese Paola Ronco, scovata dal fiuto di Luigi Bernardi ed inserita nella collana da lui diretta per l'editore Perdisa.

...
Correvamo da un angolo all’altro di una città che ormai non riconoscevamo più, sfuggivamo ai lacrimogeni e ai blindati, e io cascavo giù come una pera ogni tre passi. Ogni tanto qualcuno mi raccattava da terra, bestemmiava piano, riprendeva a correre. Ripenso a tutte queste cose, e intanto fumo e resto seduta. Davanti a me c’è un pezzo di fiume che conosco poco; da queste parti non ci vengo mai, di solito il Po me lo guardo dai Murazzi.


Un libro maturo e ben strutturato, un noir che affronta con sapienza temi complessi come il crimine e la colpa, l'illegalita' e la resa, raccontando con amarezza e disincanto le giovani generazioni, perdenti soli e incapaci di comunicare, e l'Italia di oggi, che pare non presentare soluzioni accettabili ai molti problemi politici e sociali se non andando altrove.

Una autrice che vale la pena di conoscere, per chi, nelle proprie letture, e'alla ricerca di voci ed editori che ci regalino sguardi sul mondo di buona qualita' e spessore, caratteristiche non semplici da trovare.

Paola Ronco
è nata a Torino nel 1976 e vive a Genova. Il suo primo romanzo, ancora inedito, è stato finalista al Premio Calvino 2006. Ha partecipato con un racconto alla raccolta Tutti giù all’inferno (Giulio Perrone Editore, 2006, a cura di Monica Mazzitelli). Altri suoi racconti sono stati pubblicati sulla rivista “Carta”.

"PAOLO FERRARI. UN REPORTER E LA SUA CITTA'" con Paolo Ferrari

LUNEDI' 14 DICEMBRE ore 18.00

"PAOLO FERRARI. UN REPORTER E LA SUA CITTA'"
(Minerva edizioni)

Con l'autore PAOLO FERRARI
intervengono
PAOLA RUBBI
MAURIZIO GARUTI

Lunedi' pomeriggio alle 18,00, il nuovo libro fotografico di Paolo Ferrari: uno sguardo sulla citta' attraverso l'obiettivo di un grande fotoreporter.
Dice di lui Franco Basile: "La prima volta che lo vidi e' stato a una manifestazione sportiva, sul finire degli anni Settanta, quando ancora al Dall'Ara si tenevano i gran gala di atletica con nomi di spicco come Pietro Mennea e Sara Simeoni. Ma il pubblico bolognese applaudiva Lui. E lo chiamava a gran voce. E Lui, carico di reflex e flash, salutava l'affollata tribuna spostandosi su e giu' per il tartan come una star".

"Chi e'?", mi informai dal vicino. "Ma come, non lo conosce? E' Paolo Ferrari". Gia', ma chi e' Paolo Ferrari? Un mito. Chi non lo sa. Come quando, ai tempi della guerra fredda, arrivo' in città una delegazione di sindaci della Russia e a un certo punto il primo cittadino di Tblisi gli si fece incontro per abbracciarlo e baciarlo: "Ferrari, Ferrari, come va?". Spieghera' poi: "L'ho conosciuto in una partita di coppa quando era presidente della Dinamo". Impagabile.

Da quell'osservatorio a due passi dalle Due torri, Paolo Ferrari continua da oltre 40 anni a scrivere, con una curiosita' evergreen, ogni giorno la storia di Bologna (...). Nel 1969, l'incontro che gli cambia la vita: Pupi Avati gli chiede di fare il fotografo di scena e Paolo finisce sul set. A un concerto jazz (una delle sue mille passioni) conosce Luigi Nasalvi e insieme, con le iniziali dei loro cognomi, fondando la "FN". Un mondo che non lascera' piu'. Arrivano le collaborazioni a una serie di quotidiani e magazine: Carlino in primis, Qui Bologna, Guerin Sportivo, Qui sport, e ancora Panorama, Espresso, Famiglia Cristiana, la corrispondenza per l'Associated Press.

Quanti ricordi, quante storie, quante tragedie. Gli anni di piombo, il '77, il terrorismo, le bombe: l'talicus, la strage di Natale, la carneficina del 2 agosto. Ma anche i delitti, i grandi processi, i primi morti per droga, la cronaca nera di tutti i giorni. Il suo obiettivo c'era sempre. Poi i matrimoni famosi, i personaggi che hanno fatto la storia, gli artisti e i musicisti bolognesi, i noiosi convegni dei politici, senza disdegnare le mense dei poveri e la Bologna piu' popolare. "
Un'occasione, dunque, per conoscere Bologna attraverso lo sguardo di un fotografo straordinario.

"GIARDINI LETTERARI" di Eugea con Gianumberto Accinelli

DOMENICA 13 DICEMBRE ore 17,00

incontro con l'entomologo
GIANUMBERTO ACCINELLI
per presentare i
"GIARDINI LETTERARI" di Eugea.

EUGEA e' una societa' nata da un gruppo di ricercatori dell'area Entomologia dell'Universita' di Bologna con l'obiettivo di riportare la natura e la sua preziosa bellezza in citta'.
L'idea e' di coinvolgere i privati cittadini nella risoluzione attiva dei problemi ambientali. Come? Trasformando per esempio il proprio angolo verde in un oasi per il ripopolamento di insetti benefici. A questo scopo sono stati ideati alcuni prodotti con i quali si possano ricreare giardini e hotspot di biodiversita', per far tornare in citta' insetti utili e fiori adatti a ricreare un ambiente bello e sano anche nel tessuto urbano.

Ecco come Giorgio Celli vede Eugea:

EUGEA
Eugea propone
La poesia dei fiori
E i fiori come poesia
Lo scambio tra la natura e la cultura
La botanica e la letteratura
Ogni donna che coltiva un giardino
Lo fa nel miraggio dell’Eden
I fiori e le farfalle
Ci suggeriscono quella bellezza del mondo
Che ci consola di essere effimeri
Se le stelle fanno la gloria dei cieli
I fiori fanno quella della terra
Eugea è il tappeto volante
Che ci riporta alle origini
Dove i fiori e le farfalle
parlavano
In questi piccoli libri
Scrittori e poeti
Hanno cominciato
a parlare per loro

Ultimi nati in casa Eugea sono i "Giardini letterari", in cui a pagine di letteratura si uniscono i semi utili per ricreare la medesima atmosfera letta nelle pagine.
"PROUST E LA NATURA RITROVATA": Un libretto con pagine scelte da "Dalla parte di Swann", commentate con gli occhi e lo stile del naturalista, e indicazioni pratiche per la semina e la coltura delle piante di cui sono allegati i semi.
Certi quadretti descritti da Proust sembrano cosi' reali che a volte vorremmo trovarci davvero di fronte a quelle piante, respirarne anche noi il profumo e annegare in quei colori.
Eugea ha cercato di esaudire il desiderio di questi appassionati lettori: ha unito l'amore per la cultura con quello per la Natura, affiancando alle pagine di Marcel Proust i semi e le indicazioni utili per ricreare nel proprio angolo verde - giardino, balcone o terrazzo che sia - un po’ di quella Natura ritrovata.

Ogni cofanetto contiene Il libretto di 40 pagine, "Proust e La Natura ritrovata", composto da introduzione, antologia di pagine proustiane, commento del naturalista e indicazioni pratiche per semina e coltura delle piante descritte. A corollario, segnalibro e cartoline natalizie.

4 bustine di semi di:

Calendula

Coreopsis tintoria

Cosmos bipinnatus

Alisso

in quantita' sufficiente per coltivare almeno un vasetto di 20 cm di diametro per ogni pianta.

"HESSE E LA NATURA SVELATA"
Quante volte avremmo voluto guardare un fiore autunnale o un orto invernale con gli occhi di Hesse, e cogliere lo spirito della Natura che pulsa al di la' di quei colori che apparentemente segnalano la morte, in realta' inneggiano alla continuita' della vita?
Eugea ha cercato di esaudire il desiderio di questi riflessivi lettori: ha unito l’amore per la cultura con quello per la Natura, affiancando alle pagine di Hermann Hesse i semi e le indicazioni utili per ricreare nel proprio angolo verde - giardino, balcone o terrazzo che sia - un po' di quella Natura da svelare.

Ogni cofanetto contiene:
Il libretto di 48 pagine, "Hermann Hesse La natura svelata", composto da introduzione, antologia di brevi racconti di Hesse, commento del naturalista e indicazioni pratiche per semina e coltura delle piante descritte.
A corollario, segnalibro e cartoline natalizie.

5 bustine di semi di:
Pomodoro ciliegia
Lattughina da taglio
Pisello odoroso
Zinnia
Convolvolo
in quantita' sufficiente per coltivare almeno un vasetto di 20 cm di diametro per ogni pianta.

Un'altra bellissima idea che ci verra' presentata domenica saranno le Coco Christmas, un modo davvero nuovo ed intelligente di vedere le decorazioni natalizie, adottato quest'anno anche dal Comune di bologna per addobbare l'albero di Piazza Liber Paradisus.
Pensate dagli entomologi dell’Universita' di Bologna per invogliare i cittadini a ricostituire la biodiversita' in ambiente urbano, le Coco Christmas sono stelle e pacchetti regalo in fibra di cocco 100 % naturali, contenenti semi di zinnia, calendula e cosmos, fiori che attirano coccinelle, farfalle e insetti utili dell’agricoltura biologica. Sono bellissime decorazioni natalizie che, una volta esaurita la loro funzione, possono essere interrate e, grazie ai semi che sono contenuti al loro interno, all'arrivo della stagione primaverile fioriranno, contribuendo a difondere sempre piu' un po' di verde e bellezza nelle nostre case.
Un modo davvero sensato, secondo noi, di farsi gli auguri di Natale.
A domenica pomeriggio, dunque, per due chiacchiere, due auguri, un bicchiere.

Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita.

"ROMANZO POPOLARE" di Lamberto Bertozzi e Carlo F. Chiesa

VENERDI' 11 DICEMBRE ore 18,00

LAMBERTO BERTOZZI e CARLO F. CHIESA
presentano
"ROMANZO POPOLARE. Tra colpi di genio e di pistola l'epopea dello scudetto scudetto 1924-25" (Minerva edizioni)

Con gli autori interviene
MIRKO PAVINATO, ex calciatore del Bologna F.C.

23 agosto 1925: battendo 2-0 l'Alba Roma nella seconda partita di finale, il Bologna vince il suo primo scudetto. Sembra una semplice notizia di cronaca, in realta' quel successo nasconde un intreccio di storie.
Innanzitutto l'avventura di una grande squadra, plasmata da Hermann Felsner, il "mago" venuto dall'Austria a fare di Bologna una delle capitali del grande calcio.

Il Bologna comincia quel giorno a diventare "lo squadrone che tremare il mondo fa", il primo club italiano a vincere non solo in patria ma anche all'estero, aprendo la strada ai successi della Nazionale di Pozzo. Poi la genesi straordinaria del trionfo: la "stagione regolare", caratterizzata dall'assoluta preminenza tecnica del gioco degli emiliani, e la "semifinale
infinita" contro il Genoa, la squadra-mito dell'epoca (curiosamente fasciata dagli stessi colori), gia' vincitrice di 9 scudetti e impaziente di mettere le mani sul decimo. Una semifinale andata in scena in cinque atti, scanditi da polemiche, rivolte popolari, pistolettate tra treni di tifosi e infine spareggio conclusivo a porte chiuse a Milano alle sette e un quarto di una domenica mattina che trasformo' la conquista in epopea, lasciando un segno indelebile nella crescita del nostro sport piu' popolare.

Ma come andarono realmente le cose? Come giocava quel Bologna? Come lo raccontavano i giornali? E cosa accadde quando alla stazione di Porta Nuova a Torino i treni degli opposti tifosi si trovarono di fronte ed echeggiarono alcuni colpi di rivoltella?

Le risposte riaffiorano dalla storia per ritornare cronaca: ricostruita attraverso gli avvincenti resoconti dei giornali del tempo col loro linguaggio a volte ingenuo a volte insospettabilmente moderno, rivedela luce in queste pagine la palpitante vicenda del calcio italiano dell'epoca: la grande avventura, le giocate di classe ma anche gli autentici drammi e un diabolico giallo, che rappresento' lo spartiacque storico della grandezza e mediocrita' di due grandi club.
L'ideale passaggio di testimone che avrebbe guidato il Genoa verso l'anonimato tecnico e il Bologna, che in queigiorni registrava l'annuncio del primo grande stadio italiano, a un approdo di novella grandeur.

Con una appassionata opera da "speleologi", gli autori ripercorrono giornata per giornata l'andamento di quel lunghissimo torneo, dal 5 ottobre 1924 al 23 agosto 1925, facendo riemergere dal sottosuolo della storia i tabellini completi delle partite, i fatti raccontati dagli osservatori diretti e i commenti dei cronisti dell'epoca, le immagini di protagonisti ed eventi;
persino l¹oggettistica del tempo, ricca di curiosità e spunti anche maliziosi.

Una finestra su un mondo lontano ma familiare, che la presenza di Mirko Pavinato - protagonista dell'indimenticato scudetto del '64 - rendera' sicuramente piu' interessante.

"HAIRTHERAPY CAPELLI...EMOZIONI DELL'ANIMA" di MONICA COCCONI e MAURO BEGGI

MERCOLEDI' 9 DICEMBRE ore 18,00

MONICA COCCONI e MAURO BEGGI
presentano
"HAIRTHERAPY
CAPELLI...EMOZIONI DELL'ANIMA"
(Edizioni Socialmente)

Interviene ANDREA FERRARI

Mercoledi' 9 dicembre vi invitiamo ad un incontro di tutto relax, una parentesi prima di tuffarsi nel caos che precede, per tutti, il Natale.

"Hairtherapy" e' un manuale-racconto che vuole diffondere anche ad un pubblico di non addetti ai lavori un nuovo concetto di cura dei capelli. Non piu' soltanto la applicazione di una idea estetica astratta, ma la ricerca della soluzione piu' adatta per ogni personalita', attingendo anche dal vissuto della persona che si rivolge allo specialista di questa nuova disciplina, l'hair-therapist.

Un percorso dunque che va oltre il vecchio concetto di parrucchiere, per ricercare la personalita' della cliente e donarle una identita' estetica nella quale possa riconoscersi totalmente. Un'immagine dalla quale sentirsi, finalmente, del tutto rappresentata. Dunque rispetto per la personalita' della cliente e della sua storia, e cura della persona oltre che dei suoi capelli.
Tutto questo e' compendiato in questo libro curioso ed originale, che ci verra' presentato mercoledi' dagli autori, con l'intervento di Andrea Ferrari, consulente di marketing.

MONICA COCCONI
e' nata nel 1964 a Reggio Emilia, dove vive e lavora come albergatrice. Ha frequentato l'Universita' a Bologna e scrive da sempre, anche se non ne ha ancora fatto una vera professione.

MAURO BEGGI
e' nato a Reggio Emilia, dove vive e lavora come hair stylist da oltre vent'anni. Le sue esperienze professionali sono innumerevoli e si sono sviluppate in molte parti del mondo in cui ha compiuto ricerche e seminari.










"DARK CIRCUS" di Stefano Fantelli e "NERO PROFONDO" di Antonio Tentori

SABATO 5 DICEMBRE ore 17,00
una doppia presentazione

STEFANO FANTELLI presenta
"DARK CIRCUS",
ANTONIO TENTORI presenta
"NERO PROFONDO"
(entrambi CutUp edizioni, collana Strade Perdute)

Durante l'incontro performance teatrale a cura di KATIA LA GALANTE e proiezione del trailer del nuovo film di ANTONIO TENTORI

Un viaggio nel mondo del gotico, attraverso due delle voci piu' originali che stanno emergendo nel panorama editoriale.

Stefano Fantelli ha al suo attivo piu' di cento pubblicazioni, apparse su numerose riviste ed antologie con diversi editori. Noi, tempo fa, lo abbiamo ospitato per presentare "Alla fine della notte", romanzo pubblicato con Mobydick e dopo tanta strada torna a trovarci per questa sua nuova opera.

Sabato, oltre ai libri, verra' presentata una performance teatrale a cura di Katia La Galante con Alice Fosfori su sceneggiatura di Stefano Fantelli.

Antonio Tentori proporra' la proiezione del trailer del suo nuovo film e della piece teatrale "Morte e 9 euro e mezzo", di Stefano Fantelli.
Un sabato all'insegna della contaminazione dei generi, cui partecipera' anche il direttore editoriale della collana Strade Perdute di CutUp, Fabio Nardini.


















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"ZEFIRA" di GIOACCHINO CRIACO

VENERDI' 4 DICEMBRE ore 18,00

GIOACCHINO CRIACO
presenta
"ZEFIRA"
(Rubbettino editore)

Ne discute con l'autore
LUIGI FRANCO
direttore editoriale di Rubbettino editore

Zefira, un noir mozzafiato che non racconta una realta' sconosciuta. Al contrario, Gioacchino Criaco, calabrese di Africo, racconta la realta' della sua terra e del suo popolo senza denigrarli. Conduce un viaggio dall'interno, accostandosi al mondo criminale da "persona informata sui fatti". Non da studioso, giornalista, antropologo, dunque. Ma da chi non ha bisogno di guide o interpreti per capire quello che si sa da sempre, abitando li' e non tappandosi occhi e orecchie.
Dunque, ecco che Criaco racconta attraverso il romanzo cio' di cui e' testimone ogni giorno.

La trama
Nella Calabria Ionica l'atmosfera spessa da eterna domenica pomeriggio viene squarciata da un crimine clamoroso. Gli avvenimenti incalzano senza tregua, e niente e' come sempre, nulla e' scontato. Politici, magistrati, poliziotti, mafiosi, uomini di chiesa e delle istituzioni popolano un verminaio inestricabile, mentre le ovvieta' e le incertezze si sgretolano triturate dai complicati meccanismi del potere locale. Luca Rustici e' un poliziotto milanese giunto in citta' a mettere ordine e rincorre le verita' vagando fra accadimenti lontani e cronache recenti, nobili e soldati, mitologia e realta'. In una corsa a perdifiato senza traguardo, come sa chi vive a Zefira.

GIOACCHINO CRIACO
e' nato e vive ad Africo, cuore storico dell'Aspromonte. E' una voce che da' voce a chi, in Aspromonte, e' protagonista del male che imperversa, ma di quel male e' piu' vittima che carnefice.
















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La classifica dei libri più venduti della settimana alla Libreria Irnerio

1) FABIO VOLO
"Il tempo che vorrei", Mondadori

2) ERRI DE LUCA
"Il peso della farfalla", Feltrinelli

3) ANTONELLA BECCARIA, SIMONA MAMMANO
"Attentato imminente", Stampa Alternativa

4) SERGIO ROSSI
"L'immaginazione e il potere. Gli anni Settanta tra fumetto, satira e politica", Rizzoli

5) DANILA COMASTRI MONTANARI
"Mors tua", Hobby & Work

"L'ALMANACCO DEI CINNI" di Claudio Bolognini

MERCOLEDI' 2 DICEMBRE ore 18,00

"L'ALMANACCO DEI CINNI"
di Claudio Bolognini

interverranno
Antonio
Faeti e Fausto Carpani
(Minerva Edizioni)

Il volume e' impreziosito dalle traduzioni in dialetto bolognese di FAUSTO CARPANI e LUIGI LEPRI e dalle immagini di WALTER BREVEGLIERI.

Ecco un libro che ci riporta ad un tempo che sembra ormai fiabesco, quello della Bologna degli anni Cinquanta e Sessanta.
"L'almanacco dei cinni" e' una sorta di abbecedario illustrato, che, dalla A alla Z rievoca svaghi e modi di dire e di vivere di allora: cerbottane e zoppa galletto, coperchini e favole.
E per dare maggiore sapore al racconto, la versione in dialetto bolognese di due indiscussi maestri, Fausto Carpani e Luigi Lepri.

Mercoledi' prossimo alla libreria Irnerio una deliziosa "Madeleine" di Claudio Bolognini , un atto d'amore non banale per Bologna.

Per descriverlo, niente di meglio della prefazione che Antonio Faeti fa all'opera:

UNA STORIA SEGRETA - DI ANTONIO FAETI

Non tutti possiamo avere avuto una nonna che ci preparava preziose tisane, una mamma che ci parlava di madame de Lafayette, una straordinaria domestica perfino capace di scrivere un bel libro su di noi e di procurarci squisiti biscottini alsaziani adatti a far fiorire i ricordi perfino nella testa
dello smemorato di Collegno, non tutti, dunque, siamo simili al signor Proust, quello dei sette volumi pieni di memorie. Però, come Marcel poteva contare su due "parti", ovvero due universi, due tipi di esistenze, anche
io, nel mio piccolo, ho avuto due mondi, e li ho ancora perché, se ne ho voglia, io posso andare dalla parte di via San Felice oppure dalla parte di via Orfeo, ovvero ripercorrere la strada in cui sono nato oppure quella in cui ho trascorso l¹infanzia e l'adolescenza. Però d'ora in avanti, quando sarò indeciso tra la parte di Swann o quella di Guermantes, io avrò comunque sempre con me il libro di Bolognini.

E' un libro così delizioso, così sognante, così colto e gentile da rammentare non solo quanti hanno elogiato la memoria, come Marcel, ma anche quanti hanno ricordato le virtù della leggerezza, come Calvino.
E, nel dire che è piacevole come ben pochi testi di oggi, nell'affermare che, leggendolo, si è presi da un incantesimo ben difficile da decifrare, non si deve però sottovalutare l'importanza oggettiva che il libro davvero possiede perché è un testo indispensabile a chi intenda davvero occuparsi di storia dell'infanzia. E allora si lascia Proust per accostarsi a Bertold Brecht, al poeta che, in una sua memorabile poesia si chiedeva non i nomi dei re e dei generali, ma quelli dei cuochi e dei muratori.

Anche oggi, dopo tanti libri belli e preziosi, la storia dell'infanzia è purtroppo ancora affidata al succedersi di mode, di tendenze, di velleità, di capricci. E' sempre giusto usare, come benissimo fa Bolognini, un raffinato "metodo indiziario" che procede con cautela, con acuto senso della misura.
Brandelli di gomma, onnipresenti reperti di fil di ferro, annunci rari di una plastica di là da venire, stoffe, sensazioni, microstoria dell'igiene, paure, fantasie, condizionamenti, vocazioni: tutto rivive nelle pagine del paziente ricercatore che, restando poeta, ha voluto però darsi anche un metodo.

Si tratta, qui, sempre di cogliere un vero pretesto dilatandone sempre la
presenza dell'immaginario. Così una piccola ferita spinge a rammentare come
ci si potesse lavare saltuariamente, la descrizione dei presupposti di una
confessione fa riflettere su una sessualità che è già post-freudiana anche
se rammenta il concilio di Trento.
Non solo per la stupenda sonorità del nostro dialetto, fatto poeticamente
rivivere da due studiosi artisti, non solo per il reperimento di tracce e di
allusioni, ma per una specie di sottaciuta storia segreta che si disvela a
chi possiede le chiavi di decifrazione, è poi Bologna, la protagonista
autentica di questi deliziosi frammenti. Lei, con il suo mistero di luci e
ombre, di piazzette, chiese, portici, mura, negozi, osterie, ha abbracciato,
motivato, accolto queste grida festose, queste astuzie bambine, queste
ribalderie intrise di Rito e volte a guardare il Mito.

Un libro, quindi, su Bologna, ma non come quelli da falsa coscienza di chi
non sa e fa finta di sapere. Un libro degno del poeta Domenico Gnoli che
interroga i sepolcri dei bambini nel Foro Romano, e chiede cosa sanno di
Cesari e Imperatori, ma i morti rispondono: noi amavamo solo i nostri
giochi. (A. Faeti)

Con una presentazione cosi', non possiamo che attendere, ammirati e curiosi, mercoledi' pomeriggio.

Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita.















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