AMNERIS DI CESARE presenta "NIENT'ALTRO CHE AMARE"


MERCOLEDI' 31 OTTOBRE ore 18:00

AMNERIS DI CESARE
presenta
"NIENT'ALTRO CHE AMARE"
(edizioni Centoautori)
interviene STEFANO SANTARSIERE


Mercoledì l'incontro con Amneris Di Cesare, che ci propone una storia di emarginazione e sopraffazione, in cui i sentimenti riescono a fornire la forza e la caparbietà per reagire al dramma, anche in un contesto di ignoranza ed arretratezza culturale.

Può un soprannome dato per caso, per sbadataggine, condizionare tutta una vita? E' quello che succede a Maria, chiamata da tutti in paese a' zannuta (la dentona). A darle quel soprannome così ridicolo è stata la madre. Una madre che non l'ha mai amata, non l'ha mai difesa. Perché Maria non è bella, ha i denti davanti irrimediabilmente sporgenti che le danno un'espressione da ciòta, da stupida. Non è ricca, non è elegante, non è colta. Per i suoi compaesani non è neanche una brava donna, a causa del suo corpo sensuale che attira gli uomini e indispone le donne.Maria, per gli abitanti del piccolo paesino sul mare dove vive, è un fastidio e la sua mansuetudine li porta a deriderla, umiliarla, emarginarla. Violentarla anche. Ma non è una donna che si piange addosso, e decide di non versare più una lacrima subito dopo la perdita lacerante del suo primo bambino, strappatole dal petto dal padre ubriacone per venderlo al suo violentatore.
Maria non si arrende e continua a combattere e vivere a dispetto della rabbia delle beghine, dell'odio delle malelingue, del disprezzo e del desiderio incattivito degli uomini che la vogliono possedere e umiliare, senza riuscirci.  Perché per Maria non ci sono alternative, non può fare nient'altro che questo: amare, riscattando così se stessa e una vita intera.

MASSIMO VAGGI presenta "SARAJEVO NOVANTADUE"


MARTEDI' 30 OTTOBRE ore 18:00

MASSIMO VAGGI presenta
"SARAJEVO NOVANTADUE"
(Edizioni Paginauno)
interviene MILENA MAGNANI


Martedì pomeriggio con l'opera di Massimo Viaggi siamo trasportati nelle atmosfere complesse e dolorose della Sarajevo dilaniata dalla guerra civile degli anni Novanta.

Eccone in sintesi la trama:
Aprile 1992, città di Sarajevo. Milo ha sedici anni, gioca a pallone, va a scuola e fa la corte a Lana. Suo padre è giornalista, l'allenatore Ibrahim sogna per lui un futuro in una squadra importante e il professor Simo Zivanovic, storico appassionato, tra una lezione e l'altra scrive di Jovan il contadino, rapito nel 1531 dalle milizie di Alibeg per lavorare alla costruzione della moschea del Bey. Ma Sarajevo è città sull'orlo di un baratro, nonostante nessuno se ne renda conto. L'assedio inizia, e scardina da subito le regole di ogni spazio. Granate, esplosioni, niente più scuola e pallone; case dalle imposte chiuse dietro cui nascondersi, vie con lamiere rabberciate tese tra i lampioni, fragile barriera che vuole proteggere i passanti dalla vista dei cecchini, non certo dai loro spari. Milo potrebbe fuggire, con l'aiuto di un sergente del contingente Onu, ma non sa decidersi: cerca il consiglio del professore, ma Simo Zivanovic non è più in grado di immaginare un destino qualunque nemmeno per il suo Jovan, personaggio di carta.

In "Sarajevo novantadue" Massimo Vaggi fotografa l'immobilità di un assedio che imprigiona il futuro di un'intera incredula popolazione e, dimentico di come quello sia il luogo dove uomini diversi per cultura e religione hanno imparato nei secoli cosa significhi vivere in pace, frantuma ogni criterio del vivere conosciuto.

MASSIMO VAGGI  vive a Bologna, dove esercita la professione di avvocato. Ha pubblicato: "Un silenzio perfetto" (Pendragon, 1996), "Tu, musica divina" (Interlinea, 1999), "Delle onde e dell'aria" (Mobydick, 2002), "Al mare lontano" (Pendragon, 2005). Suoi racconti compaiono nelle collettanee "Sorci verdi. Storie di ordinario leghismo" (Alegre, 2011) e "Lavoro vivo" (Alegre, 2012).




















LOREDANA LIMONE presenta il romanzo "BORGO PROPIZIO"


SABATO 27 OTTOBRE ore 18:00

LOREDANA LIMONE presenta il romanzo
"BORGO PROPIZIO"
(Guanda editore)
interviene MILVIA COMASTRI



Benvenuti a Borgo Propizio, un paesino semi disabitato dove vivono strane creature un po' fuori dal tempo. Il luogo sarebbe destinato all'oblio se la giovane Belinda non decidesse di comprare una bottega e farne una latteria. Sarà per lei un modo di cambiare vita e buttarsi alle spalle una delusione amorosa. Il suo arrivo creerà un po' di trambusto nei pochi abitanti del borgo: le sorelle zitelle e vergini Mariolina e Marietta, il semianalfabeta Ruggero, un bravo operaio in grado di costruire cattedrali, Claudia e Cesare, genitori di Belinda, in crisi matrimoniale. Tutti dovranno ripensare alla loro vita.
Autrice di questa "fiaba realistica" è la napoletana Loredana Limone, nota come gastronoma, al suo garbato e fresco esordio letterario.

Loredana Limone imbastisce con "Borgo Limone" una commedia divertente, colorata, piena d'ironia.
Una galleria di personaggi irresistibili, alle prese con i problemi di ogni giorno, che con le loro storie ci ricordano che il segreto della vita sta nel capire il valore delle piccole cose per poter realizzare grandi progetti. E che la vita ci offre sempre una possibilità: per cominciare, per ricominciare, per cambiare. Basta non perdere mai la speranza.

Una voce nuova, una delle scoperte più interessanti dell'estate 2012.











MAURIZIO DE GIOVANNI presenta il romanzo "IL METODO DEL COCCODRILLO"

GIOVEDI' 25 OTTOBRE ore 18:00

MAURIZIO DE GIOVANNI
presenta il romanzo
"IL METODO DEL COCCODRILLO"
(Mondadori editore)

intervengono:
MILVIA COMASTRI
MARILU' OLIVA


Giovedì abbiamo il piacere di ospitare in libreria MAURIZIO DE GIOVANNI, il creatore del commissario Riccardi. Un personaggio apprezzato da un numero sempre più nutrito di lettori, tanto che Einaudi ha appena ripubblicato l'intero ciclo delle "stagioni", i primi quattro romanzi che lo vedono protagonista.
Giovedì parleremo, con Marilù Oliva e Milvia Comastri, del più recente romanzo di Maurizio De Giovanni, "Il metodo del coccodrillo". Un giallo che si discosta dalla precedente produzione dello scrittore partenopeo, allontanandosi totalmente dalle atmosfere anni Trenta per immergerre il lettore in una Napoli dei giorni nostri, cupa, inospitale e cinica.

Tre ragazzi vengono trovati uccisi. Nessuna connessione apparente lega fra loro i delitti; solo un unico indizio: fazzoletti di carta intrisi di liquido lacrimale. I giornali chiamano questo killer "Il Coccodrillo" perché come il rettile aspetta, studia e poi colpisce le proprie vittime.


A contrapporsi all'assassino, l'ispettore Lojacono, poliziotto siciliano "esiliato" poiché accusato da un collaboratore di giustizia di passare informazioni alla mafia. Ma Lojacono non si ferma alle apparenze e, complice anche la sua stessa storia triste e la sua innata capacità di analisi, percorre strade che altri non vedono, anche se non ne avrebbe diritto. La sua capacità analitica colpisce Laura Piras, sostituto procuratore a capo delle indagini che decide di offrigli questa occasione di riscatto facendolo partecipare alle indagini. Un corsa contro il tempo che porterà alla scoperta di un dolore bruciante, a un sentimento cosi forte che nemmeno il tempo ha potuto celare fra le sue pieghe
Anche in questa prova De Giovanni colpisce per la maestria nel tratteggiare personaggi intensi e complessi: l'ispettore Lojacono e il "coccodrillo", due figure antitetiche eppure speculari, l'investigatore e il killer, quasi due facce di una stessa medaglia.
De Giovanni ci presenta due uomini a tutto tondo facendo scomparire la possibile demarcazione che c'è tra bene e male. Non a caso forse il colore che permea tutta la narrazione è il grigio; la pioggia d'aprile, il grigiore fanno da contorno alla solitudine che alberga nei due uomini prigionieri dei loro sentimenti e ricordi.

Ancora una volta un'ottima prova per questo scrittore che scopriamo capace di cambiare registro ed atmosfere confermando di saper ugualmente tessere trame complesse ed avvincenti, e personaggi solidi, cesellati e credibili.
Da conoscere per chi ne è già lettore, da scoprire per chi non si era ancora imbattuto nelle sue storie.