Andrea Tarabbia presenta Madrigale senza suono

Martedì 16 luglio alle 18,00

Andrea Tarabbia

presenta
Madrigale senza suono

(Bollati Boringhieri editore)

interviene Giovanni Mazzaferro
 
Il premio Campiello è tra i premi letterari più ambiti e prestigiosi d'Italia, ed è giunto quest'anno alla 57a edizione.
Dopo una selezione ad opera di una prestigiosa Giuria dei Letterati, il romanzo vincitore viene decretato da una giuria di trecento lettori anonimi, selezionati su tutto il territorio nazionale in base alle categorie sociali e professionali, cambiano di anno in anno e i loro nomi rimangono segreti fino alla serata finale.
Martedì sarà con noi Andrea Tarabbia, che per la seconda volta entra nella cinquina candidata: un'occasione per incontrare uno scrittore colto e di talento, da scoprire.

Carlo Gesualdo da Venosa, il celebre principe madrigalista di fine Cinquecento, è il centro attorno a cui ruota Madrigale senza suono.
Carlo Gesualdo uccide la moglie, Maria D’Avalos, perché colpevole di averlo tradito con il nobile Fabrizio Carafa. La legge dell’epoca non può perseguirlo perché ha fatto il suo dovere per proteggere il casato e ha agito nel pieno del suo diritto: una moglie fedifraga minaccia la continuità della stirpe nobiliare e va punita.
Da questo momento in poi la storia finisce e iniziano le leggende: nascono ballate, voci popolari che alimentano la percezione di Carlo come la figura di un demonio, un sanguinario capace di strappare il frutto illegittimo della colpa dal ventre di Maria morente.
In questa vicenda terribile, che porta un uomo a uccidere la donna che ama per sottostare alle consuetudini della sua epoca, Carlo scopre il suo talento: inizia a comporre, diventando uno dei musicisti più originali e autorevoli del suo tempo.
Tarabbia scrive la storia tormentata di Carlo, che nella finzione del romanzo è letta da Igor Stravinskij, che ne trova il diario e ne racconta le vicende.
Come può, è la domanda scandalosa sottesa, il male dare vita a tale e tanta purezza sopra uno spartito?
 
Andrea Tarabbia
è nato a Saronno nel 1978. Ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi La calligrafia come arte della guerra (2010), Il demone a Beslan (2011), Il giardino delle mosche (2015; Premio Selezione Campiello 2016 e Premio Manzoni Romanzo Storico 2016) e il saggio narrativo Il peso del legno (2018). Nel 2012 ha curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov. Madrigale senza suono è il suo primo romanzo per Bollati Boringhieri. Vive a Bologna.
 

Paola Barbato presenta Zoo

Martedì 9 luglio alle 18,00

Paola Barbato

presenta
Zoo
(edizioni Piemme)

interviene Sergio Rossi
 
Martedì prossimo ospiteremo nuovamente, e con piacere, Paola Barbato, una delle colonne portanti di Dylan Dog, che ci presenta il suo ultimo romanzo, un thriller oscuro, psicologico e adrenalinico che attraverso la metafora dello zoo fa riflettere il lettore sulle precarie condizioni dell'uomo.
 
Immagina di risvegliarti da una notte senza sogni e di ritrovarti sdraiata su una superficie fredda e dura, i vestiti del giorno prima ancora indosso e nessun ricordo delle tue ultime ore. Intorno a te solo un buio spesso a cui lentamente lo sguardo si abitua. Cominci a intravedere delle sbarre alla tua sinistra. Non può che essere un incubo, tra poco sarai nella tua stanza, avvolta nelle soffici lenzuola di casa e la vita riprenderà come prima.
Questo non è ciò che accade ad Anna, che in quella gabbia, tra quelle sbarre, in un capannone pieno di gabbie simili alla sua e di persone come lei, si risveglia per davvero. Da quell'istante inizia una lotta contro chiunque l'abbia presa, una guerra impari perché Anna non ha altre armi che la sua rabbia e la nudità a cui a poco a poco è stata costretta per combattere contro chi detiene il potere, qualcuno che nessuno ha mai visto, ma la cui presenza si avverte in ogni centimetro di quel luogo spaventoso, di giorno e di notte.
Spetterà a lei, circondata da persone diversissime, alcune rese folli dal macabro gioco, altre succubi di un Lui dai tratti sempre meno sfumati, decidere se giocare o lasciarsi morire.

Paola Barbato sa far nascere la paura anche dal più innocente battito d'ali, confermandosi tra le maggiori scrittrici italiane di thriller.
 
Milanese di nascita, bresciana d'adozione, Paola Barbato è prestata ora a Verona, dove vive con il compagno, tre figlie e tre cani. Scrittrice e sceneggiatrice di fumetti, tra cui Dylan Dog, ha pubblicato Bilico, Mani nude (vincitore del Premio Scerbanenco), Il filo rosso, Non ti faccio niente e Io so chi sei (il primo titolo di una trilogia). Ha scritto e co-sceneggiato per la Filmmaster la fiction Nel nome del male, con Fabrizio Bentivoglio.
 
il suo sito è www.paolabarbato.it