Letture per la festa della donna: MARILU' OLIVA e GIANLUCA MOROZZI

GIOVEDI' 8 MARZO ore 18,00

le donne di
MARILU' OLIVA e GIANLUCA MOROZZI.
gli autori parlano di FUEGO! (Elliot edizioni) e "CHI NON MUORE" (Guanda)

Giovedì 8, donne da romanzo.
Marilù Oliva presenta "Fuego!", il suo più recente romanzo uscito da Elliot lo scorso anno, e la cui protagonista è la Guerrera, al secolo Elisa Guerra, capoerista convinta, studentessa di criminologia nonché giornalista pubblicista disoccupata che attualmente sbarca il lunario consegnando pizze a domicilio.
Angie invece è la protagonista di "Chi non muore", l'ultimo romanzo di Gianluca Morozzi.
Angie è una studentessa di origine abruzzese di ventidue anni, aspirante cantante con sorriso alla Angelina Jolie, quattro mostri umani come coinquiline e turbolente vicende sentimentali.
Ma il romanzo inizia mentre Angie sta morendo, e si sviluppa mischiando le atmosfere rock a quelle di "Almost Blue" e "La casa delle finestre che ridono", con il ritmo e lo stile morozziani.
Due ragazze, la Guerrera ed Angie, come tante che ci passano accanto mentre camminiamo, ma con vite ed esperienze che ci portano altrove. Anche restando qui, a Bologna, sotto i portici.
Due ragazze bolognesi che per il carattere e le storie che le coinvogono - ed il ritmo con cui i loro "genitori" le raccontano - sono sempre più apprezzate a livello nazionale.
Giovedì dunque Gianluca Morozzi sviscererà tutte  le ombre della Guerrera, mentre Marilù Oliva si addentrerà nelle contraddizioni di Angie.

Tutto questo in un 2012 in cui , riguardo la condizione femminile, c'è ancora così tanto da fare. Anche se, per quanto concerne l'Italia, pare di vedere una luce in fondo al tunnel. Le donne che stanno ora al governo somigliano, almeno fisicamente, un po' di più a noi, o magari alle nostre mamme o zie o sorelle, e qualcosa infine si sta muovendo. Due piccoli segnali: l'idea del doppio cognome (paterno e materno) non è più un tabù impronunciabile ma qualcosa di cui parlare, come anche l'ipotesi che si sta in questi giorni avanzando che, se parliamo di - poniamo-  tre donne ed un uomo, si possa coniugare tutto al femminile anziché al maschile come la nostra lingua vorrebbe.
Cose piccole e se si vuole senza importanza, ma segnali di un cambiamento di rotta che speriamo ci possa portare lontano: perchè davvero tanta è la strada che le donne in Italia e nel mondo debbono percorrere per avere il riconoscimento che si meritano.

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