Mercoledi 15 giugno alle 18,00
PATRIZIA DUGHERO
presenta la raccolta poetica
"CANTO DEL SALE"
(Qudu libri)
interviene LUCA MOZZACHIODI
Mercoledì, una parentesi dedicata alla poesia, grazie all'ultima silloge di Patrizia Dughero, un'amica della nostra libreria da lungo tempo. "Canto del sale", è composta da due parti, due canti in un dittico.
Si tratta di una vera e propria "riscrittura" dove sono radunati numerosi componimenti, dalle prime raccolte poetiche, tra cui quelli in lingua friulana, e alcuni inediti. Le poesie sono state adagiate lungo una linea che rappresenta una sorta di sconfinamento oltre quel "dolore per la prossimità del lontano". I luoghi biografici, dal territorio d'origine dell'autrice, una lontana Gorizia asburgica, giungono a uno spazio iperreale dove i ricordi di vuera (guerra) fanno apparire ossessivamente le impronte da ricomporre, come un mosaico di personaggi monologanti, collocati in scenari atemporali. Si tratta di una raccolta che vuole dire sulla memoria frammentata e su alcuni temi della nostra storia passando da una saga famigliare qualunque, ma straordinaria per chi vi è connesso: considerando che la forma poetica è la via preferenziale per parlare di frammentazione, questi componimenti conservano perlopiù la struttura del "monologo drammatico". I personaggi, famigliari e non, sono andati in scena con le loro vicende inserite nella storia ufficiale, come la memorialistica vuole, per superare l'oblio. Risarcire gli avi per liberare il futuro.
"Ecco cosa ne dice Fabio Franzin."Ora tocca a me condurvi a luoghi nuovi dove / non c'è confine'.
Ecco, questa raccolta, che si chiude con una novena, mi sembra proprio un canto, un atto d'amore nei confronti della memoria, una preghiera lunga quanto un libro. La stanza è stata ricomposta, con tutti gli echi e gli affetti che conteneva; ricomposta e aperta. Ora vi entra la luce e il battito del cuore che ha scritto queste parole di sale, candide, necessarie. Ora è cenere solo un impegno saldato, il suolo è fertilizzato, il fiore sboccia fra le pietre, affiora dal cratere di una dolina"
Patrizia Dughero, di origine friulana, si è laureata in Arti Visive a Bologna, dove vive e lavora. Attualmente la sua attività, oltre alla scrittura poetica, si concentra su articoli e progetti editoriali; i suoi articoli sono apparsi, tra gli altri, su "le Monde diplomatique" e "Leggere Donna" ed è presente in numerose antologie, di racconti, di poesie e in cataloghi d'arte. Da qualche anno sta svolgendo studi sul linguaggio poetico dello haiku. È stata capo redattrice della rivista "Le voci della Luna". Coinvolta nel progetto editoriale di Francesca Matteoni, ha realizzato due articoli a tema fiabesco e sulle mitiche figure denominate Agane, con la partecipazione al volume Di là dal bosco, 2012. È curatrice dei volumi e responsabile di redazione di "24marzo Onlus", Ong che si occupa di Diritti Umani, con particolare riguardo ai desaparecidos argentini. Nel 2013, insieme a Simone Cuva, ha fondato qudulibri, (qudulibri.wordpress.com). Sono sei le sillogi poetiche pubblicate: Luci di Ljubljana, 2010; Le Stanze del Sale, (Premio Giorgi) 2010; Canto di Sonno, in tre tempi, (Premio Ulteriora Mirari) 2011; Reaparecidas, 2013; Filare i versi / Presti verze, 2015, edizione bilingue con la traduzione di Jolka Milic; Canto del sale, 2016. Le sue poesie sono tradotte in spagnolo e sloveno.
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