SABATO 7 NOVEMBRE ore 18,00
VALERIA PALUMBO
presenta
"LE FIGLIE DI LILITH. VIPERE, DIVE, DARK LADIES E FEMMES FATALES. L'ALTRA RIBELLIONE FEMMINILE"
(edizioni Odradek)
intervengono
ALESSANDRA CALANCHI E GINO SCATASTA
Quanto, nella strada - lunga, e di certo non ancora terminata - che ha condotto le donne verso l'emancipazione - sono state importanti le donne "scandalose"?
Molto, ci dice Valeria Palumbo.
A partire dalla seconda metà dell'Ottocento si vanno sviluppando movimenti che si battono per i diritti politici e sociali delle donne, le "suffragette", o femministe a seconda del tempo e del luogo.
Accanto ad esse, tuttavia, si assiste ad una seconda via all'emancipazione femminile, quella percorsa da un drappello nutrito di signore che, in ordine sparso, rompevano tabù, abitudini, rituali e limiti che da sempre erano imposti al loro genere. Non sempre, anzi quasi mai si sottraevano ai ruoli tradizionalmente loro imposti (madre, moglie, prostituta o suora), ma spesso ne spostavano i confini .
Donne spesso belle, intelligenti, spregiudicate, ma soprattutto determinate ad incarnare un'idea di femminilità meno costretta di quella che era fino ad allora immaginabile.
È nel secondo Ottocento che torna in auge - e per i Preraffaelliti diventa una vera icona - la figura di Lilith, prima leggendaria moglie di Adamo, figura di primo piano nella tradizione ebraica ed ancor prima mesopotamica come demone legato agli aspetti negativi della femminilità: adulterio, stregoneria, lussuria.
Nello stesso periodo dunque, accanto alle istanze consapevoli delle donne più colte portate avanti attraverso rivendicazioni politiche, una rivoluzione sociale viene introdotta da donne - letterate, ma anche prostitute, attrici, scrittrici, giornaliste - che minano il controllo che da sempre l'uomo esercita su di loro, affrancandosi prima di tutto economicamente.
Un certo spazio si trova in letteratura, - basti pensare alle donne dannunziane, o alla Salomè di Wilde - e la reazione, letteraria come reale è di un sostanziale disprezzo da parte dell'uomo.
Le donne però - non solo le borghesi, ma via via un ceto sempre più vasto e popolare - si identificano in queste eroine di carta e celluloide (Francesca Bertini, la Bella Otero, Colette, la contessa Lara) e dalla "femme fatale" della Belle Epoque si arriva alla diva del primo Novecento.
Il cambiamento è oramai irreversibile e l'incrocio tra la consapevolezza politica e l'"Altra" ribellione femminile porterà a cambiamenti non più azzerabili.
In questo processo indiretto delle donne fatali - che spesso capisce i meccanismi di richiesta dell'uomo, per soddisfarli apparentemente e dominarli nella realta'- risiede il modello alternativo e non femminista all'emancipazione femminile, che, prima di diventare uno standard televisivo e conservatore, si è rivelato un riferimento dirompente e modernizzatore che traduce bene non soltanto il radicale mutamento della condizione femminile in Occidente... ma anche le perduranti paure maschili.
VALERIA PALUMBO
è caporedattore centrale de "L'EUROPEO". Ha scritto numerosi libri sulla storia delle donne. E' membro della società italiana delle storiche.
Con lei sabato interverranno ALESSANDRA CALANCHI, docente di Storia della Cultura Angloamericana presso l'Università di Urbino, e GINO SCATASTA, docente di letteratura inglese dell'Università di Bologna.
www.valeriapalumbo.com/valeriapalumbo.com/Home.html
E come è poi nostra abitudine, alla fine degli incontri un aperitivo per proseguire la chiacchierata.
Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita.
1 comment:
Non ho mai avuto modo di leggere libri rispetto l'autrice di cui parli. Pare interessante l'argomento.
Post a Comment