Ismete Selmanaj Leba presenta: "I bambini non hanno mai colpe" e "Verginita' rapite"

Lunedì 13 Novembre Ore 17,30
Ismete Selmanaj Leba
presenta:
"I bambini non hanno mai colpe" e "Verginita' rapite"
Bonfirraro Editore

Intervengono:
NDUE LAZRI: Presidente FNAI, Giornalista e Documentarista
PIRRO QENDRO: Presidente Associazione "La Svolta"
MARIA GRAZIA GOLFIERI: Fashion Blogger


Ismete Selmanaj Leba
è nata a Durazzo, in Albania. Nel 1991 si laurea all'Università di Tirana
presso la Facoltà di Ingegneria Edile, ma la passione per la letteratura,
che l’ha accompagnata sin da quando era bambina e che le ha fatto vincere
medaglie e numerosi premi, non l’ha mai abbandonata. Vive sulla sua pelle
la crisi politica albanese: nel 1992, infatti, decide di trasferirsi in
Italia, risiedendo da allora in provincia di Messina. Con Bonfirraro ha
pubblicato il libro di successo "Verginità Rapite" che
segna il suo esordio in lingua italiana, adottato dalla cattedra di
“Cultura e Letteratura Albanese” presso l’Università di Palermo.
"I bambini non hanno mai colpe" è il suo secondo romanzo.

"I bambini non hanno mai colpe"
Due bambini, Gjegj e il fratello Sokol, sono gli unici testimoni della
morte del padre. Loro malgrado, entrano nelle terribili trame del debito di
sangue, accusati dal loro nonno che grida alla vendetta, secondo l’antica
regola del Kanun, codice di comportamento albanese di tradizione medievale.
L’unica strada per la salvezza, sarebbe stata quella di restare reclusi in
casa, dove si prospettava un’unica possibilità, ovvero morire giorno dopo
giorno. L’aiuto di uno zio e la forza morale della madre è provvidenziale
e, con molta determinazione, decidono di allontanarsi dal paese e
trasferirsi in una piccola città.

"Verginità rapite"
1979, Albania. Il potere del dittatore comunista Hoxha raggiunge il suo
apice, e la popolazione è ridotta alla fame e alla miseria. Chiunque osasse
opporsi al regime o denunciare gli abusi di potere viene maltrattato e
deportato nelle zone più remote del paese. È per questo che Mira, una
ragazzina di soli 15 anni, preferisce passare sotto silenzio la violenza
subita dal segretario del Partito della scuola.

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