FRANCESCA BIANCONI Presenta "PAKISTAN GRAFFITI" di SHANDANA MINHAS

MARTEDI' 27 NOVEMBRE ore 18:00

in occasione della VII edizione del festival "LA VIOLENZA ILLUSTRATA"


FRANCESCA BIANCONI
Presenta
"PAKISTAN GRAFFITI"
di SHANDANA MINHAS
(edizioni La Linea,Bologna)

introduce LAURA SARACINO della Casa delle Donne
letture dell'attrice CRISTINA MONTI

Nell'anno 2006 la Casa delle donne, che già aveva festeggiato con altri eventi le precedenti edizioni della Giornata Internazionale della violenza contro le donne, decide di concretizzare un appuntamento annuale di celebrazione: nasce così il primo e unico Festival centrato sulla tematica della violenza di genere. Ha inizio il  Festival "La violenza illustrata", il cui obiettivo è quello di raggiungere, informando, creando cambiamento e prevenzione, il maggior numero di persone.

Il nome del Festival viene da una citazione di un testo del poeta Nanni Balestrini, in cui dimostrava, attraverso un cut-up dei titoli di giornale, l'invariante di violenza presente nei media; gli spettatori  e i lettori si fanno purtroppo partecipi dell'orrore di notizie e immagini cruente date in pasto ai loro occhi o vittime inconsapevoli incapaci di decifrare i messaggi della comunicazione di massa.
Per questo motivo il Festival si propone di presentare immagini, video, e altri mezzi artistici che parlino del fenomeno senza mostrarlo in maniera cruenta, perché sappiamo che la violenza genera emulazione.
C'è un modo corretto per parlare della discriminazione e dell'abuso, della violenza e del sessismo senza mostrare corpi scomposti, sangue o immagini che ledono, ancora una volta, il corpo delle donne.
Il fenomeno della violenza sulle donne è un problema trasversale, le vittime sono donne di ogni età, provenienza, categorie socioeconomiche e culturali, per questo motivo il pubblico a cui il Festival si rivolge vuole essere il più vario e molteplice possibile.

L'evento ruota intorno alla data del 25 novembre, giornata istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 novembre 1999 come Giornata Internazionale per l¹Eliminazione della Violenza contro le Donne. Tale data è stata scelta in omaggio e ricordo delle sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Domenicana che il 25 novembre 1960 furono massacrate e uccise dagli uomini del dittatore Trujillo, dopo aver fatto visita a dei prigionieri politici. Le Nazioni Unite esortarono inoltre i governi, le ONG e le organizzazioni internazionali perché si impegnassero nella sensibilizzazione dell¹opinione pubblica in merito a questo tema, e la Casa delle Donne di Bologna ha risposto con molte inizizative, tra cui questa che vogliamo contribuire a promuovere, il cui programma completo si può trovare all'indirizzo http://festivalviolenzaillustrata.blogspot.it

Nell'ambito di questo festival martedì in libreria verrà presentato il romanzo "Pakistan graffiti" della casa editrice bolognese "La linea". L'autrice, Shandana Minhas, è una delle voci più interessanti della letteratura contemporanea del suo paese, apprezzata blogger e giornalista. I suoi taglienti articoli sono spesso all'origine di più vasti dibattiti sui processi di modernizzazione che intressano l'area mediorientale.

"Pakistan Graffiti" è un ritratto della Karachi di oggi, una megalopoli modernissima e antica allo stesso tempo, dal cui ginepraio provengono raffiche di parole che si stampano sui muri, sul retro dei risciò, sulle t-shirt dei suoi abitanti e nelle canzoni popolari. In questo contesto si muove Ayesha, una giovane donna dalla lingua affilatissima e in conflitto perenne con il proprio mondo. Il loro scontro, cruento e rabbioso, apre la strada all'esplorazione minuziosa della città e ricompone il ritratto serioso e ironico di una ragazza pachistana dei giorni nostri.
C¹è una città con mille problemi, una donna in coma e tante altre cose che non tornano. Ma, per paradossale che sia, quella smorfia sul suo viso non è di dolore: con il suo umorismo sagace e sottile, questa giovane autrice mescola un forte legame di appartenenza a uno spiritoso apprezzamento del ridicolo, conducendo il lettore in una lettura brillante, sagace, intelligente.










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