Sabato 11 febbraio ore 17,00
MILENA MUSU
presenta la raccolta di poesie
"VALORE D'USO"
(Caosfera editore)
interviene FRANCESCA ESPOSITO
letture di CHELU DEIANA
Sabato pomeriggio, per finire la settimana in bellezza, nuovamente un incontro con la poesia. Il libro di Milena Musu pensiamo meriti una grande attenzione da parte di chiunque si interroghi sullo stato della nostra società e dei suoi valori in disgregazione.
In libreria ci sarà un dialogo a tre voci sulla poetica di Milena Musu, con Francesca Esposito e Chelu Deiana.
Una strada lunga "un mare e qualche pianura" lega profondamente Samugheo, piccolo paese di provincia nel cuore della Sardegna, a Bologna. Il lavoro come lavoro salariato, che trasforma le donne e gli uomini in merci, in un mondo dove ogni rapporto umano è, di fatto, un rapporto di scambio economico.
Come rimanere umani?
"...Come se fosse sempre tramonto
Come se la Rivoluzione arrivasse domani
Come se questa poesia potesse uccidere i nostri padroni,
Come se l'attrazione fosse un fucile carico, spariamoli!"
La silloge raccoglie versi scritti nell'arco di dieci anni. Fanno parte di essi la teoria del valore di Karl Marx, in un crescendo di rabbia e di coscienza di classe, e una visione lucida e drammatica della realtà. Divisa in due parti, la prima raccoglie testi eterogenei, in forma e contenuto, attorno all'obbligo al lavoro. La Sardegna è lo scenario dove le contraddizioni diventano schiaffi presi e mai restituiti, in cui la comunità domestica, intrappolata dentro un'economia parallela, accetta la sofferenza, la devastazione ambientale, le servitù militari e il clientelismo delle amministrazioni locali. Un teatro di disperazione e avvilimento.
Nella seconda parte, mediata da una terribile e criptica introduzione, ecco l'utopia. L'amore come unico scambio tra esseri umani, quando il danaro sarà abolito. Ma quale Amore?
Il racconto in poesia della reale forma organizzativa della società umana: il capitalismo è lo sfruttamento che non darà mai un "giusto prezzo".
"... Che pulire le cicche spente dai piatti sporchi
Umilia e ferisce come uno schiaffo
E le dita spaccate bruciano nel detersivo
Che darci i guanti è un lusso e una spesa
Miserabili ore a toccare avanzi di cibo che galleggiano."
Il valore d'uso, che nella teoria di Marx ed Engels è l'utilità di una cosa, ovvero "il contenuto materiale della ricchezza", dà il titolo a questo libro, dedicato all'altra classe del mondo, quella maledetta, che produce tutto ciò che ci circonda, consumando la vita in cambio di "quattro spicci" di salario "come elemosina".
"...Maledetti i poveri
Quando stancano i loro corpi
E sopportano l'inferno in silenzio,
Sanno benissimo che non sarà per loro
Nessun regno,
Eppure portano il mento fra i seni
Per guardarsi le scarpe logore,
E da soli, per la vergogna
Non riescono a dormire."
Milena Musu nasce nel 1984 in un piccolo paese in provincia di Oristano.
Determinanti sono le sue radici isolane che influenzano la sua opera nel soggetto, nello stile e nel linguaggio. Laureata a Sassari in Scienze della Comunicazione nel 2005 e, nel 2012, in Discipline Teatrali all'Università di Bologna, già a partire dalla formazione liceale prende posizione sulle questioni di carattere ideologico, politico e sociale del proprio tempo.
Determinante file rouge della sua poetica è quindi l'impegno politico, da una formazione anarchica agli studi del marxismo. La presente raccolta si inserisce appunto nella fase di transizione tra il rifiuto di ogni forma di potere costituito e la critica materialista della società moderna.
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