Venerdì 7 giugno alle 18,00
Un canto che s'udia per li sentieri
Letture tratte dai Canti di Giacomo Leopardi
ad opera degli allievi del corso di lettura ad alta voce di Maurizio Cardillo
Un canto che s'udia per li sentieri
Letture tratte dai Canti di Giacomo Leopardi
ad opera degli allievi del corso di lettura ad alta voce di Maurizio Cardillo
Sono proprio di questi giorni le celebrazioni per i 200 anni dell'Infinito di Giacomo Leopardi, composto nella primavera del 1819, una poesia che è nel cuore di tutti.
In libreria in queste settimane abbiamo ospitato il laboratorio di arte e tecnica della lettura ad alta voce condotto dall'attore Maurizio Cardillo, incentrato questa volta proprio sui Canti di Giacomo Leopardi.
Venerdì avremo dunque la possibilità di riascoltare alcuni dei suoi versi immortali, grazie alla perizia dei bravissimi allievi del corso, che rileggeranno alcuni dei Canti, visti però con gli occhi della contemporaneità.
In libreria in queste settimane abbiamo ospitato il laboratorio di arte e tecnica della lettura ad alta voce condotto dall'attore Maurizio Cardillo, incentrato questa volta proprio sui Canti di Giacomo Leopardi.
Venerdì avremo dunque la possibilità di riascoltare alcuni dei suoi versi immortali, grazie alla perizia dei bravissimi allievi del corso, che rileggeranno alcuni dei Canti, visti però con gli occhi della contemporaneità.
Una lettura che, tolta la polvere e le
incrostazioni scolastiche dai canti di Leopardi, consente di ritrovare
un poeta fiero, coraggioso, spesso ironico e agguerrito, tutt'altro che
rassegnato.
I Canti di Leopardi: la poesia
italiana che più di ogni altra si avvicina all’esperienza assoluta della
musica. La sublime orecchiabilità dei versi leopardiani ci pone di
fronte ad un miracolo letterario ed umano, un miracolo in cui la forma
rivoluzionaria dei versi è un’unica cosa con gli espliciti eppure
ammalianti contenuti.
“La sua forza sta nel farci percepire la presenza di una voce: si tratta di cose vere, veri sentimenti, vere gioie, vere disperazioni. Questo può avvenire grazie al modo tutto speciale di farci entrare nei meccanismi del suo formidabile colloquio interiore, di metterci a parte dell’intimità di sé con sé. … La musica dei versi fa da reagente a quella verità che è in noi”
(dall’introduzione di Stefano Dal Bianco a “Leopardi. Canti”)
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